Nuovo scontro tra il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, e il ministro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Emiliano si spinge a paragonare il cantiere Tap di Melendugno ad Auschwitz. Se vedete le fotografie, sostiene, è proprio identico. Hanno alzato un muro di cinta con filo spinato, è impressionante.
Arriva a stretto giro la replica del ministro per lo Sviluppop Economico che parla di accuse gravi. Poi il governatore si scusa: ‘Il paragone tra il cantiere Tap e Auschwitz è oggettivamente sbagliato e mi scuso per averlo inopportunamente utilizzato questa mattina in radio durante una diretta’.
Stanno militarizzando inutilmente una zona, aveva detto Emiliano, e i cittadini si sentono coartati e vedono in quella struttura qualcosa che ricorda cose tristi della storia. Noi siamo favorevoli al Tap, aggiunge Emiliano, nma con approdo a Brindisi. Io non sono il ‘Signor No’, perché propongo sempre alternative e in questo caso ho indicato Brindisi come approdo migliore per il gasdotto. Calenda, è l’attacco di Emiliano, parli di come prevenire incidenti come quello in Austria. Il Tap non è stato assoggettato al Decreto Seveso, perché sennò avrebbe rallentato i lavori. Io segnalo che il comandante dei Vigili del Fuoco che a Lecce disse che si doveva applicare la Seveso fu trasferito nel giro di pochi giorni.
Calenda parla di pseudo-guerriglia urbana a Melendugno? Se io guidassi la guerriglia la vincerei, risponde il Presidente della Regione Puglia, ma io sono magistrato e non guido guerriglie. Sono lontanissimo da chi pensa di usare la violenza anche di fronte a un sopruso di Stato. Calenda parla così perché cerca una collocazione futura, visto che tra qualche mese sarà senza lavoro.