Enzo Moscato è un attore, regista, autore e scrittore ‘di culto’, che mette in scena percorsi fantastici legati alla storia della sua città, scritti in una lingua originale e complessa, come i suoi libri, sempre ispirati a fantasia e concretezza. Se chiediamo a Moscato indicazioni sulla sua scrittura risoponderà: ‘La scrittura è stata la mia passione, ed è ancora la passione più divorante che ho. Gran parte di quello che ho scritto è poi defluito nel mio teatro, nei racconti, nei saggi, ma c’è anche una scrittura che rimane in me, che conservo come forma amuletica della mia esistenza. Certo, lavoro per crescere, per conoscermi, per riuscire a comprendere come sistemare passato e presente, e magari anche il mio futuro; quando si va avanti negli anni i ricordi e le esperienze non sono sicurissimi, e mi domando se ho davvero vissuto una cosa, o se è una invenzione’.
Uno dei suoi primi lavori di scrittura lo ritroviamo in ‘Fantasmi dell’immaginario’, edito da Repostes nella prima metà degli anni 80, dove presentava J. A. Rimbaud.
Successivamente a questo testo la sua scrittura conobbe una successiva e migliorativa evoluzione. Ascoltiamolo: ‘Penso di possedere un miscuglio di verità e di finzione. Immaginaria realtà insomma. Il teatro mi porta a essere concretamente visibile, tangibile dalla gente, ma la fantasia porta lontano, l’immaginazione è incatturabile’.
Nell’85 Moscato vinse il Premio Riccione ed era un autore-attore, fino all’incontro con Annibale Ruccello che decise di mettere in scena il suo ‘Scannasurece’. In quegli anni venne definito dalla critica: ‘Il nuovo Carmelo Bene’.
‘Ragazze sole con qualche esperienza’ è stata interpretata dallo stesso Moscato nel 1985, al teatro Ausonia di Napoli, insieme ad Annibale Ruccello, Silvio Orlando e Tonino Taiuti.
Ragazze sole con qualche esperienza