La Manovra ‘salva’ gli ambulanti: la Bolkestein entra in vigore nel 2020

Nuovo rinvio per la piena entrata in vigore anche in Italia della direttiva Bolkestein sul commercio ambulante. Un emendamento del Pd approvato nella notte in Commissione Bilancio della Camera prevede che al fine di garantire che le procedure per l’assegnazione delle concessioni del commercio su aree pubbliche siano realizzate in un contesto temporale e regolatorio omogeneo, il termine delle concessioni in essere alla data di entrata in vigore della presente disposizione e con scadenza anteriore al 31 dicembre è prorogato fino a tale data.

La Commissione Bilancio della Camera è ancora al lavoro sulla manovra dopo una no-stop durata tutta la notte. La seduta è ripresa all’una ma la votazione degli emendamenti è proseguita a rilento. Al momento manca ancora all’appello l’ultimo pacchetto di proposte presentato dal relatore ieri mattina. Poi arriverà il via libera definitivo per far approdare il testo in Aula stasera.

La direttiva Bolkestein è un atto approvato dalla Commissione europea nel 2006 e recepito nell’ordinamento italiano dal governo Berlusconi, nel 2010. Prende il nome da Frits Bolkesteinallora commissario per la concorrenza e il mercato interno. L’obiettivo della direttiva è favorire la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i vari Paesi.

Le proteste degli ambulanti riguardano solo uno dei punti della direttiva e del suo provvedimento di recepimento, quello che rigiuarda l’obbligo di messa al bando delle concessioni in scadenza di spazi pubblici e beni demaniali. Già negli anni scorsi, ad esempio, contro la direttiva Bolkestein si erano scagliati i titolari di concessioni delle spiagge italiane. Di norma infatti molte concessioni venivano rinnovate a scadenza con un accordo diretto pubblico-privato, senza delle vere e proprie gare a cui avessero accesso anche altri operatori.

All’origine della protesta degli ambulanti c’è a grandi linee lo stesso principio. La direttiva Bolkestein prevede che siano messe a bando molte concessioni pubbliche. Tra queste anche quelle dei commercianti da strada. Il decreto milleproroghe proroga di fatto le concessioni in essere e in scadenza entro luglio 2017 fino al 31 dicembre 2018, quando si prevede che queste siano rimesse nuovamente a bando. Quelle in scadenza o già scadute vengono quindi estese fino alla fine dell’anno prossimo, ma entro quel termine gli Enti locali dovranno attrezzarsi – così prescrive la norma  – per rimettere a bando le stesse concessioni. Se da un lato quindi c’è un rinvio, dall’altro il governo mette nero su bianco un termine per il rilascio delle nuove concessioni. Ad oggi gli ambulanti chiedono che il governo intervenga direttamente per escludere completamente la categoria dall’obbligo di messa al bando delle concessioni pubbliche che sta alla base della direttiva. Non un rinvio, ma un’esclusione totale della categoria dal perimetro di applicazione della Bolkestein.

Se ne parlerà, insomma, nel 2020 alla luce degli equilibri politici che emergeranno dalle elezioni politiche del prossimo 4 marzo. La norma era una tra le più delicate all’interno della Legge di Bilancio in corso di approvazione, tanto da suscitare proteste in tutte le piazze italiane.

La Commissione Bilancio della Camera è ancora al lavoro sulla manovra dopo una no-stop durata tutta la notte. La seduta è ripresa all’una ma la votazione degli emendamenti è proseguita a rilento. Al momento manca ancora all’appello l’ultimo pacchetto di proposte presentato dal relatore ieri mattina. Poi arriverà il via libera definitivo per far approdare il testo in Aula stasera alle 21, secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Molto probabile che la fiducia sia apposta dal governo giovedì mattina.

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