‘Pensiamo a una maggioranza nel Consiglio dei ministri non di politici di professione ma di protagonisti dell’impresa, delle professioni, dell’istruzione, degli alti gradi e del volontariato’, dice Silvio Berlusconi, dai microfoni di Rai 105, tracciando l’identikit del prossimo governo che dovrà poggiare su ‘cavalieri del lavoro’ e comunque personaggi che non hanno mai fatto politica. L’ex premier continua rincorrere il modello società civile affossando i professionisti della politica.
Quanto al programma, prendendo a prestito la ormai celeberrima ripartizione di Adriano Celentano tra rock e lento, lo definisce ‘sufficientemente rock’.
Sul fronte avversario, l’ex premier dice che non esistono più post-comunisti, ci ha pensato Renzi a farli fuori, ma la situazione politica rimane grave.
Sempre attraverso la radio si esprime Matteo Salvini: ‘Il programma della Lega è pronto, credo lo siano anche quelli degli alleati. Sull’abolizione della Fornero non tratto nemmeno un quarto d’ora’, afferma Matteo Salvini ai microfoni di Circo Massimo, su ‘Radio Capital’.
Il leader della Lega dice che con Silvio Berlusconi aspetterà di vedere quello che si firma.
Sul rischio che i Cinquestelle possano andare a Palazzo Chigi è lapidario: ‘Basta guardare come governano nelle città. Basta guardare Spelacchio, vogliamo il modello Spelacchio allargato all’Italia? Ma per favore…’, così esclude qualsiasi ipotesi circolata sui giornali di un appoggio della Lega a un eventuale governo Di Maio.
Del candidato grillino a premier Salvini dice: ‘Di Maio non sa come funziona la macchina della politica, qualcuno deve spiegarglielo. Il presidente della Repubblica non gli dirà sei simpatico, elegante, vai a letto in giacca e cravatta e ti affido il mandato, ma lo affiderà a chi ha la maggioranza per governare, è l’unica coalizione che può avere il 40% è quella del centrodestra’.
Identica la posizione di Berlusconi: Rimango in politica per responsabilità verso gli italiani. I Cinquestelle distruggerebbero il ceto medio con una tassazione insostenibile e taglierebbero anche le pensioni dignitose’. Idee chiare anche sull’immigrazione: ‘La presenza dei migranti provoca una quasi inesistenza della nostra sicurezza. Sì ai poliziotti di quartiere e all’esercito in città come nell’operazione che io avevo per primo promosso ‘strade sicure’.