An image dated 02 March 2012 showing the European Central Bank, ECB, reflected in the Euro symbol statue by artist Otmar Hoerl placed before the bank, Frankfurt am Main, Germany, 02 March 2012. The European Central Bank has no plans to end its loose monetary policy and will continue to support the recession-hit eurozone economy for as long as necessary, a senior bank official said 25 June 2013. 'At the current juncture, there should be no doubts that our exit is distant and our monetary policy is and will remain accommodative,' said Benoit Coeure, a member of the bank's executive board. Coeure's comments at a conference in London follow a round of market turmoil triggered by signals from the US Federal Reserve that it would wind back its quantitative easing stimulus programme if a pickup in economic conditions allowed it. ANSA/MAURITZ ANTIN

Bce: “Segnali crescenti sincronizzazione crescita mondiale”

“L’economia mondiale continua ad espandersi a ritmi sostenuti, evidenziando segnali crescenti di sincronizzazione”. Lo scrive la Bce nel bollettino economico. Tra le economie avanzate, rileva Francoforte, nel terzo trimestre l’attività economica degli Stati Uniti è cresciuta a ritmo sostenuto nonostante l’impatto dei recenti uragani. “Si è mantenuta robusta anche la crescita del Pil in termini reali in Giappone, mentre l’attività economica nel Regno Unito è stata relativamente debole, in parte per l’effetto negativo del deprezzamento della sterlina sul reddito e sui consumi reali delle famiglie, che ha più che compensato il guadagno di competitività e l’impulso positivo proveniente dalla sempre più solida espansione economica dell’area dell’euro”. Tra le economie emergenti, “l’attività economica è stata sostenuta da India e Cina così come dal recupero di Brasile e Russia dopo le profonde recessioni, malgrado l’attesa di una certa perdita di dinamismo in quest’ultima”.

Per l’Eurozona, la Bce conferma le proiezioni formulate a inizio dicembre dai suoi esperti “riviste al rialzo in misura considerevole”. Queste prevedono una crescita annua del Pil pari al 2,4% nel 2017, al 2,3% nel 2018, all’1,9% nel 2019 e all’1,7% nel 2020. Riviste al rialzo anche le previsioni per l’inflazione, soprattutto per effetto delle quotazioni più alte del petrolio e dei beni alimentari: le nuove stime indicano un tasso annuo di inflazione dell’1,5% nel 2017, dell’1,4% nel 2018, dell’1,5% nel 2019 e dell’1,7% nel 2020.

La ripresa nell’Eurozona prosegue “a ritmo sostenuto” con un “significativo miglioramento delle prospettive di crescita”. Tuttavia “un ampio grado di stimolo monetario rimane necessario”, a fronte di un’inflazione che rimane moderata e deve ancora mostrare “segnali convincenti di una protratta tendenza al rialzo”, sottolinea la Bce nel bollettino economico.

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