‘Permangono le difficoltà a raggiungere un tasso di disoccupazione in linea con i livelli pre-crisi, nonostante la significativa riduzione a metà del 2015’, scrive l’Istat nel suo bollettino mensile sull’andamento dell’economia italiana. A ottobre, ricorda l’isituto di statistica, il tasso di disoccupazione italiano è ancora 4,3 punti percentuali superiore al livello di agosto 2008, una distanza superiore a quella dell’area euro (+1,2 punti percentuali).
L’indicatore anticipatore di dicembre continua a migliorare anche se a ritmi più contenuti rispetto ai due mesi precedenti suggerendo il proseguimento dell’attuale ritmo di crescita dell’economia, rileva ancora l’Istat nella sua nota mensile. Nel dettaglio, spiega l’istituto, la fiducia dei consumatori e delle imprese si mantiene su livelli elevati.
A dicembre il clima di fiducia dei consumatori è tornato ad aumentare dopo la battuta di arresto registrata il mese precedente; tra le imprese la fiducia è in evidente diminuzione solo tra quelle delle costruzioni. Per le imprese manifatturiere prosegue il miglioramento dei giudizi su ordini, produzione e attese sull’occupazione; anche il grado di utilizzo degli impianti continua ad aumentare mentre la quota di imprese che segnalano ostacoli alla produzione è ai livelli minimi dell’ultimo periodo.
Berlusconi lancia la sua: ‘Per contrastare la disoccupazione giovanile deve essere per le aziende molto conveniente assumere un giovane, per questo pensiamo a un totale sgravio fiscale e alla decontribuzione per le aziende che li assumono, con contratti di apprendistato per tre anni ma anche con contratto di primo impiego, sempre per tre anni’.
In Italia ci sono 4.750.000 persone che vivono nella povertà più assoluta, sono aumentati del 165% negli ultimi 10 anni. E’ un dato impressionante e inaccettabile in un Paese europeo, nessuno può vivere bene, anche le persone più benestanti, sapendo che milioni di italiani hanno problemi anche ad avere un tetto sulla testa o ad avere di che mangiare, aggiunge l’ex Cavaliere: ‘C’è un solo modo strutturale di risolvere il problema, far ripartire la crescita attraverso una politica di tagli fiscali, investimenti sulle infrastrutture e riorganizzazione della macchina dello Stato. Questo richiede tempo, intanto dobbiamo affrontare un dramma immediato, dunque occorrono misure di emergenza. Abbiamo pensato a una misura drastica: l’economista premio Nobel Milton Friedman la chiamava imposta negativa sul reddito, ma noi lo chiameremo reddito di dignità. Sotto la soglia di mille euro di reddito al mese non soltanto non si dovrà pagare nessuna tassa, ma sarà lo Stato a versare quanto manca per arrivare a un livello di dignità, anche in base al numero di cui si compone la famiglia. Poi abbiamo deciso di aumentare le pensioni minime a mille euro…’.
In tema di ‘dignità’ ricordiamo che per il Natale 2017 gli italiani hanno abbellito meno le proprie case, ma hanno portato più cibo in tavola. Hanno speso di più per i viaggi, ma hanno tenuto sotto controllo la spesa per i regali; hanno riciclato presepe, albero e palline dello scorso anno, ma hanno acquistato online il nuovo smartphone. Tuttavia la differenza di spesa rispetto al periodo pre-crisi è ancora molto elevata: nel 2007 ‘l’effetto Natale’ è stato pari a 18 miliardi di euro, contro i 10 miliardi del 2017. Ciò significa che in 10 anni sono stati persi ben 8 miliardi di euro di consumi natalizi. Questo al di là delle cifre, dei report e dell’economia, che è ammaccata e non in risalita.
Cocis