‘Roma non è una città che si possa governare semplicemente cercando di gestire la sequela di emergenze che si presentano giorno per giorno e settimana per settimana’, a dirlo è il premier Paolo Gentiloni intervenendo all’iniziativa ‘Una costituente per Roma’ lanciata dal deputato Pd Roberto Giachetti, già candidato sindaco nella Capitale. E le parole del presidente del Consiglio sembrano prendere spunto proprio dall’idea del collega di partito che chiede una sorta di piano che guardi al 2021 a prescindere da chi sarà il prossimo sindaco, che coinvolga tutte le forze politiche.
Non si può non guardare a Roma se non con la prospettiva di lungo termine, ha sottolineato infatti Gentiloni nel corso del suo intervento, spiegando come non ci si possa limitare alla gestione delle emergenze: ‘Un po’ perché ci sono questioni sedimentate da tanto tempo che anche l’amministrazione più efficiente farebbe fatica. E non mi pare che siamo in una condizione di avere il massimo dell’efficienza’.
Questo è il secolo delle città, nella competizione tra città ci sono alcuni obiettivi ai quali non si può rinunciare: la convivenza sociale, la qualità ambientale, la competitività economica, ma c’è qualcosa di più per Roma, quello di avere uno sguardo globale, solo così ti occupi dei romani, è difficile sezionare ogni problema, devi dare un traguardo e un orizzonte, partecipare alla competizione internazionale, ha proseguito.
Il premier ha poi voluto evidenziare come il governo non sta alla finestra rispetto alle crisi e alle difficoltà che attraversa la capitale. Noi siamo il governo e non possiamo non avere uno spirito di collaborazione su Roma anche se talvolta questo aiuto è stato accolto con sospettosa riluttanza, ha proseguito: ‘Il governo c’è, apprezza lo sforzo per dare alla città un respiro lungo e sollecita tutti ad avere per Roma l’ambizione universale che questa città merita’.
Parole dure anche da Carlo Calenda. Non possiamo pensare che sulla capitale d’Italia stiamo qui sulla riva ad aspettare il cadavere che passi, ha detto il ministro delle sviluppo economico, intervenendo alla stessa iniziativa: ‘Io sono anche per istituzionalizzare il tavolo per Roma, io ci credo ancora ma i segnali finora non sono incoraggianti: io non ho un processo di lavoro, io materiamente non ho una controparte. Le risposte della sindaca sono ‘non vengo, forse mando qualcuno, non posso fare la delibera…’, ha aggiunto chiedendo che Virginia Raggi partecipi in prima persona, mettendoci capitale politico e di lavoro.
La crisi di Roma è una crisi di struttura industriale della città. Il tavolo non aveva l’obiettivo di individuare una responsabilità sul declino, perché sono problemi che vengono la lontano, aveva l’obiettivo di individuare le cose su cui Roma può avere una leadership internazionale, cose che non si possono fare subito ma vanno iniziate subito, ha detto ancora Calenda, che ha fatto l’esempio del problema gigantesco del decoro della distribuzione commerciale: nessuno processa le infrazioni. Per questo conto di rompere le scatole alla sindaca in modo costruttivo. Ci spero ancora, ma i segnali non sono per niente incoraggianti.
La replica alle parole del governo da parte del Movimento 5 Stelle non si è fatta attendere troppo, prima con il consigliere comunale Paolo Ferrara: ‘Gentiloni faccia il premier, non campagna elettorale. La loro efficienza a governare sono i 13 miliardi di debito lasciati. Le dichiarazioni di Gentiloni sono vergognose. L’efficienza di cui parla è per caso quella dimostrata negli scorsi decenni dai governi Pd? Quell’efficienza che ha portato Roma ad avere 13 miliardi di debito? Il premier la smetta di fare campagna elettorale. Anzi non perda tempo e nomini la Sindaca commissario del debito di Roma’, ha scritto su Facebook il capogruppo grillino.
Poi è intervenuta la stessa Virginia Raggi: ‘Siamo in campagna elettorale, quindi ricomincia a valere il principio secondo il quale ‘vince’ chi urla, offende e attacca l’avversario con buona pace dei programmi. Oggi è il turno di Gentiloni contro Raggi’, ha detto la prima cittadina della capitale chiamata in causa dal governo: ‘Per governare questa città servono i poteriche hanno tutte le altre grandi capitali d’Europa e non chiacchiere prima del voto. Ho chiesto più volte al premier che l’esecutivo si adoperasse finalmente per attuare la legge che nel 2010 ha istituito Roma Capitale. Il governo non ha mai risposto. In genere, evito le polemiche ma non amo le falsità. Se Gentiloni è davvero in buona fede, come pare, si impegni sui decreti attuativi della legge per Roma Capitale. Questa è la vera prospettiva di lungo periodo. In questi mesi, come lui stesso sa bene, con alcuni ministri c’è stata una proficua collaborazione, non ‘urlata’ in tv e giornali, che ha portato a buoni risultati per i cittadini. Spero che si mettano da parte polemiche giustificate soltanto dalla smania elettorale di qualcuno.