Si intensificano i controlli sulle partite Iva da parte del Fisco, che prevedono una stretta sulle verifiche delle fatture. Secondo le stime, l’evasione Iva riguarda circa 1,4 miliardi di fatture, sulle quali verranno fatti i controlli incrociando i dati tra i documenti emessi e le liquidazioni periodiche Iva trasmesse al Fisco. A controllare il tutto sarà Serpico, la banca dati del contribuente che permette al Fisco di incrociare milioni di dati fiscali.
Entro sei mesi dall’attribuzione della partita Iva o dall’iscrizione al Vies, la banca dati europea dei soggetti che effettuano operazioni intracomunitarie, l’Agenzia delle Entrate valuta l’eventuale presenza di elementi di rischio, come ad esempio omissioni o incongruenze nei versamenti e nelle dichiarazioni. Per gli operatori individuati sulla base dell’analisi del rischio scattano i controlli periodici, che possono essere sia formali sia sostanziali, per riscontrare la veridicità dei dati dichiarati al momento dell’attribuzione della partita Iva o dell’iscrizione al Vies.
Se a seguito dei controlli un operatore economico risulta privo dei requisiti soggettivi e/o oggettivi, l’Agenzia notifica al contribuente un provvedimento di cessazione della partita Iva, indebitamente richiesta o mantenuta. Di conseguenza, la stessa partita Iva sarà esclusa dalla banca dati dei soggetti che effettuano operazioni intracomunitarie (Vies).
Per gli operatori economici che, a seguito dei controlli, risultano aver effettuato operazioni intracomunitarie in un contesto di frode Iva scatta il provvedimento di esclusione dal Vies. L’esclusione dalla banca dati europea si applica anche se l’operatore possiede i requisiti soggettivi e oggettivi. In ogni caso, il contribuente che ha subito un provvedimento di esclusione può richiedere, una volta rimosse le irregolarità, di essere nuovamente incluso nel Vies.