Non c’è accordo su una relazione unitaria della commissione d’inchiesta sulle banche. È quanto è emerso al termine dell’ufficio di presidenza. A seguito di questa comune valutazione, il presidente della Commissione ha nominato come relatore il vice presidente Mauro Maria Marino, che presenterà la sua relazione alle ore 12. Nel frattempo altri gruppi parlamentari come M5S, Forza Italia, Leu stanno facendo pervenire alla Commissione i loro documenti. E, come previsto, a mezzogiorno si riunirà la Commissione per l’esame dei documenti finali.
Per quanto il presidente della commissione, Pier Ferdinando Casini, abbia lavorato in queste ultime settimane a un testo condiviso che tenesse conto delle richieste generali da sottoporre all’ufficio di presidenza prima, e alla commissione poi, non c’è stato insomma l’accordo su un documento comune. L’aria che si respirava alla vigiolia era del resto di generale tensione e di mancanza di unanimità tra le diverse forze politiche. Oltre a Liberi e Uguali, che già da tempo si è sfilata dalla possibilità di appoggiare un documento condiviso, anche il commissario del M5S Alessio Villarosa aveva detto ieri di avere un ‘sentiment assolutamente negativo’. E aveva previsto che alla fine, a suo parere, ‘non ci sarà nessuna relazione comune ma tanti documenti dei singoli gruppi’.
Paletti, quindi, per rendere difficile il passaggio da un’authority ad una società sorvegliata ma anche nuove misure per il rimborso ai truffati dagli intermediari finanziari, più poteri a Bankitalia e Consob che devono però garantire costanti ed efficaci scambi di informazioni. Sono alcune delle misure suggerite dalla ‘bozza’ della relazione che il presidente della commissione di inchiesta sulle banche, Pier Ferdinando Casini, presenterà oggi. Eccole in pillole:
Attribuzione di maggiori poteri investigativi alla Banca d’Italia e norme per garantire costanti ed efficaci scambi di informazioni tra le autorità di vigilanza nazionali, superamento del vigente modello ibrido di verifiche (settoriale e per finalità) con il passaggio al modello per finalità cosiddetto ‘Twin Peaks’.
Maggiori limiti alla possibilità di essere assunti o avere incarichi presso gli enti vigilati, il cosiddetto fenomeno delle ‘porte girevoli’ nelle banche italiane emerso durante le audizioni. Tra le misure di trasparenza è prevista anche l’introduzione di regole più stringenti per l’innalzamento delle competenze dei ‘board’ e il perseguimento di un maggior rigore in tema di conflitto di interessi
Creazione di procure distrettuali per i reati finanziari e di una procura nazionale di coordinamento. E’ forse questa la richiesta principale contenuta nella bozza sulla quale molti partiti sembrano convergere. La bozza Casini prevede inoltre la creazione di reati per le condotte di gestione fraudolenta e di truffa di mercato, anche in assenza di declaratoria di insolvenza. Si chiede inoltre una nuova fattispecie penale che sanzioni l’induzione, da parte dell’istituto di credito, del soggetto finanziato ad acquistare strumenti finanziari dell’istituto stesso.
Si propone l’attribuzione a Consob di maggiore potere regolamentare su questionari della profilatura e della valutazione di adeguatezza prevista dalla MIFID nonché di determinazione di limiti al taglio minimo per strumenti finanziari rischiosi.
Molte altre le misure suggerite, come la previsione di eventuali nuove forme di ristoro per le vittime delle crisi bancarie. Tra le proposte contenute nella bozza di relazione, anche quella della costituzione di una società di rating europea, sotto l’egida della Commissione Europea. Mentre per quanto riguarda la gestione dei rischi finanziari del debito pubblico, è prevista l’introduzione di maggiori vincoli all’operatività per gli Specialisti in titoli di Stato e il potenziamento della funzione di risk management all’interno del MEF.
Siamo orientati a non votare la relazione della commissione d’inchiesta sulle banche: è quanto ha detto Carlo Sibilia del M5S entrando alla riunione dell’ufficio di presidenza della commissione stessa.
Non ci sono responsabilità nel documento, ha spiegato Sibilia, precisando che le risposte sono diluite, non ci sono ristori per i risparmiatori, non possiamo accettare che dopo due mesi intensi di lavori questa sia la conclusione. Secondo l’esponente Cinquestelle mi sembra sia stata barattata la stabilità del sistema, ci mettiamo la polvere sotto il tappeto e ci rivediamo dopo le elezioni.