‘Il M5S non più credibile dopo il caso delle restituzioni? Se avessi difeso questa gente, magari l’avessi anche candidata ministro, questo tema aveva un senso. Ma da noi chi fa il furbo viene messo fuori mentre dall’altra parte ci sono autisti di camorristi che vengono candidati. La credibilità sta nella garanzia che le regole sono sacre’, afferma il leader M5S Luigi Di Maio uscendo dal Mef. E sui mancati controlli sui rimborsi spiega: ‘Ho sbagliato a fidarmi dell’essere umano, ma c’è tempo per rimediare, queste persone sono state allontanate. ‘Sul fondo ci sono 23 milioni e 468 mila euro, oggi i dati li potrete vedere tutti’. Di Maio ha chiesto il resoconto delle restituzioni degli esponenti del Movimento al fondo per il microcredito: ‘Questo dato in questi giorni lo sbandiereremo ovunque, sarà un boomerang per le forze politiche che in questi anni hanno rubato ai cittadini. Ci saranno diversi Restitution Day in questa campagna elettorale’.
Intanto, si allarga il caso rimborsopoli del M5s dopo il servizio delle ‘Iene’ che ha denunciato alcuni bonifici, mai effettuati, di alcuni parlamentari pentastellati: ‘Stiamo procedendo con i controlli per mettere fuori dalla porta quelli che non hanno donato tutto quello che avrebbero dovuto’, si legge sul blog M5S, in cui vengono annunciati i primi 5 nomi su cui ‘sono emerse irregolarità’: Andrea Cecconi, Carlo Martelli, Maurizio Buccarella, Ivan Della Valle, Emanuele Cozzolino.
‘A ognuno di questi è stato chiesto di provvedere immediatamente a versare quanto dovuto’, concludono i Cinque Stelle. Ma altri cinque nomi sono stati resi noti dalle Iene tramite un post apparso sul sito della trasmissione di Italia1. Tra i parlamentari che avrebbero falsificato le restituzioni di parte degli stipendi al Fondo per il microcredito compaiono Silvia Benedetti; Massimiliano Bernini; Elisa Bulgarelli; Barbara Lezzi e Giulia Sarti.
Mentre il senatore Maurizio Buccarella si è autosospeso, Danilo Toninelli pubblica su Facebook i suoi certificati: ‘Questa è la verifica contabile del mio consulente del lavoro. Come era ovvio, le cifre da me bonificate al fondo per il microcredito sono regolari e corrette al centesimo. Chiunque abbia osato od oserà abbinare il mio nome a presunte irregolarità nella donazione della metà del mio stipendio, verrà querelato. Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica che dona volontariamente ai cittadini quanto le spetta secondo la legge, e sono fiero di farne parte! Non esiste al mondo un altro soggetto politico che abbia donato oltre 20 milioni di euro permettendo a centinaia di piccole imprese italiane di poter nascere’.
Citata da ‘Le Iene’, anche la senatrice Barbara Lezzi spiega su Facebook: ‘Dalle verifiche che ho svolto in banca, risulta un unico bonifico non andato a buon fine. In quei giorni del gennaio 2014 ho effettuato diversi versamenti di cui ho le ricevute, tutti allo sportello, anche successivamente non sono stati mai eseguiti on line, e l’unica cosa che mi riconosco è la negligenza del non avere seguito l’esito delle operazioni. Esito che per un bonifico è negativo presumibilmente per carenza di fondi’.
La deputata del Movimento 5 stelle posta anche le foto della ricevuta del bonifico che risulta rifiutato e la copia del versamento al fondo che ho provveduto ad eseguire questa mattina, appena venuta a conoscenza di questa discrepanza. Ho restituito 132.741,20 euro, ho contribuito insieme ai miei colleghi all’apertura di 7000 nuove imprese. Questo è un fatto concreto che si evince dai controlli che ho effettuato. La mia buonafede mi rende tranquilla’.
Intanto l’eurodeputato David Borrelli lascia il Movimento, ed entra nel gruppo dei non iscritti del Parlamento europeo. ‘David Borrelli ha ufficializzato il suo ingresso nel gruppo dei non iscritti. Borrelli ha comunicato alla delegazione italiana del Movimento 5 Stelle che la sua è stata una scelta sofferta ma obbligata da motivi di salute. Prendiamo atto che Borrelli non fa più parte del Movimento 5 Stelle’, riferisce in una nota Laura Agea, capo delegazione M5S al Parlamento europeo.
Borrelli dal 2014 al gennaio 2017 è stato copresidente assieme a Nigel Farage del gruppo parlamentare Europa della Libertà e della Democrazia Diretta al Parlamento europeo. Nel 2017 ha negoziato l’adesione degli eurodeputati del Movimento cinque stelle al gruppo parlamentare liberale Alde, ma l’operazione non è riuscita. Inoltre, Borrelli è uno dei tre soci dell’associazione Rousseau, insieme a Davide Casaleggio e Max Bugani.
In serata annuncia il suo addio al Movimento anche Ivan Della Valle. ‘Ho sbagliato e ho deluso tutti: colleghi, amici, collaboratori, gli attivisti che mi hanno sempre sostenuto. Non mi soffermo sui problemi finanziari e personali che mi hanno portato a tutto questo, non sono scusanti’, scrive sulla sua bacheca Facebook dove saluta gli attivisti: ‘Questo sarà il mio ultimo post come rappresentante del M5s’. Della Valle, essendo al secondo mandato, non era ricandidato con il M5s.
Si dice pronto a ‘un passo indietro’ Emanuele Cozzolino, se gli verrà chiesto dal Movimento. Il deputato annuncia inoltre di voler a breve pubblicare un report con tutte le ricevute dei versamenti effettuati ed ammette: ‘A fronte di problemi personali, ho mancato di versare circa 13.000 euro’.
Intanto chi non risparmia critiche e giudizi pesanti al Movimento è l’ex Federico Pizzarotti: ‘Promettono lotta all’evasione e poi non riescono a controllare i rendiconti di cento parlamentari’, dice il sindaco di Parma fuoriuscito intervenendo alla trasmissione radiofonica Circo Massimo: ‘Che ci fosse poco controllo nei rimborsi era noto spesso le rendicontazioni sono state usate in maniera strumentale. Quello che trovo grave è che siano proprio i ‘caporali’, quelli più visibili in tv, ad aver falsificato le rendicontazioni. Il Movimento è già morto da tempo, ora tante persone lo chiamano ‘il partito di Di Maio’. Quando è scomparso Casaleggio ha perso la persona che dava la linea, il programma e la visione. Grillo si è allontanato da tempo, per stanchezza. Il M5s è diventato un’altra cosa. Anche le persone sono diverse’, aggiunge Pizzarotti riconoscendo tuttavia a Di Maio la stoffa del leader: ‘Ha scalato un movimento che non era scalabile. Ma fare il premier è un’altra cosa, forse servirebbe maturare un’esperienza di tipo gestionale in altri ambiti’.