Luigi Di Maio interviene durante la proclamazione del candidato presidente del Movimento 5 Stelle per la Regione Lombardia. Milano, 25 Novembre 2017. ANSA/FLAVIO LO SCALZO

Luigi Di Maio, tra rimborsopoli e massoneria, incassa un ‘no’ di Claudio Gentile ad essere ministro dello Sport

‘Travolti dalla figuraccia dei falsi rimborsi, dalle candidature impresentabili, dalle presunte espulsioni: e i Ciquestelle sono nella bufera. Ma purtroppo il Movimento 5 Stelle non sta perdendo il consenso che meriterebbe di perdere, tra massoni, imbroglioni e questo De Falco. Sono insomma una congrega occasionale’. Ma, tempo al tempo, avvisa il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, perché il bello deve ancora venire. Per Luigi Di Maio, giura Gasparri, ciò che è avvenuto fin’ora è niente: il peggio arriverà dopo le elezioni del 4 marzo.

‘Vedrete quello che gli farò io in Aula se sarò rieletto. Loro fanno la rendicontazione delle spese sostenute e al 90% quella documentazione è falsa. E in Aula leggeremo voce per voce gli alberghi della Taverna, i pranzi di quell’altro, l’aggiornamento professionale da 136mila euro di Ciampolillo. Insomma, Di Maio non dorma sonni tranquilli, la battaglia politica è solo iniziata’. I 5 Stelle si preparino, conclude Gasparri:  ‘Alcuni dei miei collaboratori hanno preparato dei dati. Per il M5s il ritorno al Senato sarà un calvario. Li umilieremo davanti all’Italia. Si dovranno vergognare e uscire dall’Aula per la vergogna’.

‘Fate le foto di gruppo alle squadre: da un lato lo ‘spread team’, dall’altro i 5 Stelle, che in queste elezioni è diventato il partito degli impresentabili, gli ex onesti. Di Maio è diventato il capo del partito degli impresentabili’, è l’affondo del segretario del Pd Matteo Renzi a Radio Capital.

‘Non arrendiamoci a questa stupida new age fatta di psiconani e telegiornali taroccati, perchè la percezione della realtà sarà pure un argomento della neurofisiologia, ma non è un delirio da pubblicitari: la scelta è sempre vostra!’, è l’appello che Beppe Grillo lancia dal suo blog dove torna a parlare di elezioni: ‘Mastro Lindo può pure continuare con i suoi giochi illusionistici ma scegliere se caderci di nuovo è una vostra responsabilità’.

Comunque resta il fatto che rimborsopoli e  massoneria sono i nervi scoperti dei Cinque Stelle e  il finale di questa campagna elettorale non è esattamente quello che i 5 Stelle si immaginavano anche solo pochi giorni fa. Luigi Di Maio sta girando l’Italia come una trottola rintuzzando e minimizzando, ma questa settimana e fino a venerdì resterà a Roma e li dedicherà a riempire le caselle dei ministri in pectore del suo governo: una cosa che aveva promesso ai suoi elettori di ultimare prima del voto.

E così spuntano alcuni nomi, come quello di Stefano Buffagni, candidato in Lombardia sia nel proporzionale sia nell’uninominale. O quello di Alfonso Bonafede che riprende quota per la Giustizia, mentre per la Cultura il Movimento starebbe guardando a Tomaso Montanari. Una donna è assai probabile per il dicastero per la tutela dei diritti dei bambini che il leader pentastellato ha detto di voler istituire se arriverà a Palazzo Chigi. L’idea è quella di una squadra numericamente più leggera di quella attuale.

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