Tre dipendenti della Asl di Taranto sono stati interdetti dalla magistratura tarantina perché coinvolti, assieme a tre imprenditori, in una truffa aggravata ai danni dell’Azienda sanitaria locale. Il provvedimento cautelare è stato eseguito dai carabinieri del Nas su disposizione de Gip di Taranto Martino Rosati, che ha accolto le richieste del pm inquirente Lanfranco Marazia. E’ anche in corso l’esecuzione di decreti di sequestro anche nei confronti di tre imprenditori. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di truffa aggravata e continuata.
Secondo l’accusa sarebbe stata favorita, in maniera indebita, una società con sede a Roma per la riscossione di oltre 338mila euro, somma corrispondente all’importo complessivo comprensivo di Iva, relativo alla transazione a stralcio di un giudizio promosso contro la Asl ionica da un’altra omonima società con sede a Taranto, a cui sarebbe stata sottratto l’importo dovuto. Il procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo, in una nota parla di una “truffa in danno della Asl di Taranto, perpetrata da tre imprenditori con la complicità di dirigenti e dipendenti della stessa Asl, quali esecutori materiali” che, in concorso tra loro, avrebbero “utilizzato artifici e raggiri con sottrazione fraudolenta di crediti destinati a vari Enti pubblici, al fine di procurare a una società di Roma un ingiusto profitto”.