‘Quando penso alle province del Lazio e ai suoi borghi penso ad accogliere più turismo, che rilancia l’economia locale, e meno migranti, che invece pesano sull’economia locale. Non è questione di destra o di sinistra, ma di buon senso’. Questo lo slogan di Roberta Lombardi, il cui ultimo manifesto elettorale infiamma gli animi di attivisti cinquestelle, sostenitori e detrattori, tutti unitinell’accusare la deputata M5S in corsa per la Regione Lazio di aver confezionato uno slogan ‘inopportuno’, ‘infelice’, ‘razzista’, per attirare voti dalla destra e parlare alla pancia intollerante del Paese.
Accuse respinte al mittente con un post di chiarimento su Facebook che, tuttavia, non ha riscosso l’effetto sperato. Da ieri, infatti, sono ormai centinaia i commentatori che hanno preso di mira il ‘santino’ incriminato della pentastellata. Un numero enorme, soprattutto se paragonato alle normali interazioni della pagina, solitamente piuttosto contenute.
A mettere tutti d’accordo, il paragone ‘sbagliatissimo’, ‘senza alcun tipo di analogia’, ‘senza senso’ fra turismo e migranti. Un discorso che non piace soprattutto ai sostenitori del M5S, che lamentano gli errori di una strategia comunicativa non proprio riuscita: ‘Diciamo che potevi esprimerti meglio…’.
Un errore ‘sperato’ per i detrattori, che trovano conferma di ‘quello che ho sempre pensato, siete dei razzisti e basta’, un dramma per i sostenitori, ai quali ‘passa la voglia di credere nei 5 stelle’.
Una vera e propria ‘Caporetto’ per la deputata, che attira anche le sconsolate ripremende dei fedelissimi: ‘Sono anni che seguo il movimento e lo difendo, ma questa volta c’è poco da difendere. Nessuno intorno a te ha saputo consigliarti di non dire sta cosa aberrante… è questo che mi preoccupa di più’.