Ancora caos sui candidati M5S, spunta nuovo caso in Puglia

Nuova tegola in casa M5S. Dopo la vicenda Caiata a Potenza, spunta un nuovo ‘caso’ di incompatibilità con le regole del movimento tra i candidati esterni. Antonio Tasso, candidato all’uninominale di Cerignola-Mafredonia, è stato condannato in primo grado nel 2007 per violazione di diritto d’autore. Secondo ‘Il Foglio’, il giudice ha concesso le attenuanti generiche, e lo ha condannato alla pena di sei mesi di reclusione e 2.000 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali. La pena è stata sospesa perché Tasso non aveva precedenti penali. Il processo è finito poi in prescrizione.

Nei confronti del ‘passato giudiziario’ di Tasso, nei giorni scorsi si era scagliato anche il candidato avversario Pd Michele Bordo. E su Facebook  Tasso afferma di aver inviato tutti i certificati giudiziari al M5S, che sono risultati puliti. Tasso, nel post, non parla della condanna in primo grado del 2007 ma di una denuncia ricevuta tra il 1999 e il 2000: non c’è stata alcuna condanna, spiega.

Antonio Tasso si è potuto candidare perché il suo certificato penale è pulito. Peccato che 10 anni fa Tasso sia stato coinvolto in un processo, perché avrebbe masterizzato dei Cd-Rom. Il processo è arrivato solo alla condanna in primo grado poi è andato in prescrizione. Tasso ha accettato la prescrizione prima che esistesse il codice etico del Movimento e il Movimento stesso. Resta il fatto che non ci ha informati di questo episodio. Per questa ragione è stato segnalato al collegio dei probiviri a cui ho proposto l’espulsione’,  così su Fb Luigi Di Maio.

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