Nel quarto trimestre del 2017 il Pil è aumentato dello 0,3% sul trimestre precedente e dell’1,6% su base annua. Lo rileva l’Istat, confermando la prima stima. Rispetto al trimestre precedente si nota un lieve rallentamento, di un decimo di punto, sia in termini congiunturali (era +0,4%) che tendenziali (era +1,7%). D’altra parte, viste le revisioni fatte dall’Istat sui trimestri passati, il +0,3% del quarto trimestre risulta il rialzo più basso dal terzo trimestre 2016. Si tratta di dati aggiustati per il calendario e destagionalizzati.
Il 2017 lascia a quello in corso un’eredità in termini di crescita. Insomma non si parte da zero. La variazione acquisita del Pil, quella che si registrerebbe in caso di crescita congiunturale piatta in tutti e quattro i trimestri del 2018, è infatti pari al +0,5%. Lo rileva l’Istat, confermando la prima stima. Nel 2017 il Pil corretto per gli effetti di calendario è aumentato dell’1,5%. Lo rileva l’Istat, confermando la prima stima. L’anno scorso, ricorda l’istituto, ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al 2016 ma nonostante ciò il dato depurato e quello grezzo, diffuso ieri, coincidono, perché, viene spiegato, la differenza si fa sentire sui “centesimi ma non sui decimali”. Quindi il divario è così contenuto da non spostare il dato ‘arrotondato’. Nel dettaglio il ‘gap’ è di sette centesimi: con il Pil grezzo al +1,47% e quello corretto al +1,54%. Il dato che si ferma al decimale, arrotondato, è quindi lo stesso (+1,5%).
Gli investimenti spingono il Pil mentre i consumi rallentano, fermandosi poco sopra la soglia zero. E’ questo il quadro congiunturale della domanda nazionale nel quarto trimestre del 2017 secondo i dati dell’Istat. Infatti, mentre gli investimenti salgono dell’1,7% i consumi crescono solo dello 0,1% (stesso valore si registra per la spesa delle famiglie). Ecco che la domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito alla crescita per 0,4 punti: +0,3 gli investimenti fissi lordi e un “apporto nullo” dei consumi delle famiglie e della spesa P.A.