(FILE) A file picture dated 04 April 2013, shows Facebook co-founder and CEO Mark Zuckerberg speaking during an event at the Facebook headquarters in Menlo Park, California, USA. Smartphone advertising fueled record earnings on 27 January 2016 for Facebook, as the company reported more than 1 billion US dollar in quarterly income for the first time - more than double the year before. Facebook netted 1.56 billion US dollar for 2015's fourth quarter, up 125 percent from 701 million for the same period in 2014. Revenues rose 52 percent year-on-year to 5.84 billion US dollar. The world's largest internet social network reported 3.69 billion US dollar in net income for the full year, up from 2.94 billion for 2014. Advertising accounts for nearly all of Facebook's revenue, and 80 percent of ad revenue came from adverts on Facebook's mobile sites. As of the end of 2015, Facebook had 1.59 billion active users worldwide, the company said, an increase of 40 million over the previous quarter. More than nine out of 10 users accessed Facebook via smartphones and tablets. Facebook has recently made changes to the way ads appear - between posts on user feeds, rather than to the side - to a noticeable spike in sales. ANSA/PETER DaSILVA

Facebook, in Italia ‘bucati’ 214mila profili

I profili di Facebook “condivisi in modo improprio con Cambridge Analytica” non sarebbero 50 milioni, ma ben 87 milioni. Tra cui 214 mila italiani. Si tratta di 57 persone che hanno installato ‘ThisIsYourDigitalLife’, l’app di Aleksandr Kogan, coinvolgendo la loro rete di amicizie. Il totale degli italiani coinvolti ammonta a 214.123 utenti Facebook.

L’enorme numero di utenti coinvolti – 87 milioni, cioè 37 milioni in più dei 50 milioni di cui si era parlato subito dopo che era scoppiato lo scandalo di Cambridge Analytica – figura nel penultimo paragrafo del ‘blogpost’ pubblicato dal ‘chief technology officer’ di Facebook, Mike Schroepfer, per illustrare i cambiamenti che sta adottando il social media per proteggere in modo migliore informazioni e dati degli utenti.

 In una conference call tenuta con ieri con diversi media, Mark Zuckerberg, fondatore e Ceo dell’azienda, ha risposto alle domande della stampa, ammettendo che la società ha commesso un “enorme errore” a non adottare ulteriori misure per proteggere i dati e la privacy dei propri utenti. Durante la conference call, il fondatore di Facebook ha ribadito che “è stato un errore enorme, è stato un mio errore”.

Zuckerberg ha quindi sottolineato di essere ancora al timone del colosso di Menlo Park. Rispondendo alle domande dei cronisti, ha ribadito: “Penso che la vita sia imparare dagli errori e capire cosa fare per andare avanti”. Alla domanda se qualcuno di Facebook fosse stato licenziato in seguito allo scandalo di Cambridge Analytica, Zuckerberg ha detto che la vicenda è una sua responsabilità. “Non ho intenzione di licenziare qualcuno per gli errori che abbiamo commesso qui”.

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