Salvini-Di Maio: ‘Governo politico o al voto l’8 luglio’

M5s e Lega uniti nel dire no a un governo ‘del presidente’ ma lontanti da un’intesa con il centrodestra che, unito, rivendica l’incarico ed M5s che indica, in caso non si riesca a formare un governo politico, il ritorno alle urne. Sostegno al presidente Mattarella arriva dal Pd. Nel pomeriggio la ripresa delle consultazioni che si concluderanno alle 18. Il Colle intanto sarebbe pronto a un esecutivo neutrale ma non sarebbe comunque esclusa l’ipotesi di tornare al voto a luglio.

I primi a salire al Quirinale sono stati gli esponenti del Movimento cinque stelle. Di Maio ha chiuso a governi tecnici e ha evidenziato che ‘se c’è la buona volontà è ancora possibile un governo politico’. Il centrodestra è salito al Colle dopo un vertice in mattinata a Palazzo Grazioli. Il centrodestra, secondo quanto si è appreso, chiederà al Quirinale un mandato per andare in Parlamento a verificare la maggioranza.

Oggi siamo in un’altra fase e io ho detto, ma su questo punto la Lega lo sapeva già, che io sono disponibile a scegliere con Salvini un premier terzo che possa rappresentare un contratto di governo con reddito cittadinanza, abolizione Fornero, e una serie di misure anti-corruzione’, ha ribadito Di Maio al termine dell’incontro. Quando dico, ha detto inoltre,  vogliamo fare un contratto con la Lega stiamo considerando una forza politica: la novità è che siamo disposti a trovare un presidente del Consiglio insieme. Se abbiamo eletto delle cariche istituzionali è bene che continuino a fare le cariche istituzionali.Se non ci sono condizioni per governo politico  consapevole dei problemi degli italiani e che non faccia solo quadrare i conti, allora per noi si deve tornare al voto nella consapevolezza che sarà un ballottaggio: ora è chiaro che ci sono due realtà politiche che competono per governo di questo Paese e gli italiani sceglieranno.

Confidiamo che il presidente della Repubblica ci dia modo di trovare una maggioranza, che contiamo di poter trovare mettendoci in campo personalmente perché stanti così le cose la nostra coalizione rappresenta l’ambizione e la speranza di 60 milioni italiani. Confidiamo di poterci mettere nelle prossime ore finalmente a lavoro’, dice Matteo Salvini, a nome della delegazione del centrodestra, al termine delle consultazioni.

‘No a incarichi al buio, no a trasformismi, no a soluzioni politiche raffazzonate, si a uno sforzo super partes’, ha detto il reggente del Pd Maurizio Martina dopo le consultazioni al Quirinale col presidente Mattarella: ‘Noi abbiamo confermato al presidente della Repubblica piena fiducia nella sua iniziativa che supporteremo fino in fondo’.

Dopo le quattro saranno ricevuti Leu, le Autonomie e i gruppi misti di Camera e Senato. Alle 17.30 e alle 18 saranno sentini, infine i presidenti delle Camere.

Intanto al gruppo della lega alla Camera c’è stato un incontro a tre, tra Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Giancarlo Giorgetti. Al centro, si apprende ancora, le valutazioni sulla data delle prossime elezioni. ‘Come promesso lavorerò per dare un governo al paese e fino all’ultimo cercherò di far cadere i veti dall’una e dall’altra parte. Se questo non dovesse avvenire la data più vicina per votare è domenica 8 luglio. Sulla data è d’accordo anche Di Maio’, ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, lasciando Montecitorio. ‘Senza governo politico possibile data per votare è l’8 luglio’, ha ribadito anche il capo politico del M5S Luigi Di Maio.

‘Le strade sono due: un governo a guida centrodestra che in Parlamento trovi i numeri mancanti oppure l’altra soluzione è il ritorno alle urne’, Silvio Berlusconi, raccontano i suoi, lo ha ribadito in agli alleati e anche stamani nel vertice prima di salire alle consultazioni. L’ex capo del governo ha inoltre chiarito che Forza Italia non darà nessun voto ad altre soluzioni prospettate dal Quirinale: ‘Non sono così folle  da votare un governo che non avrebbe i numeri, perdendo consenso’.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che potrebbe parlare già questa sera, al termine dell’ultimo giro di consultazioni con i gruppi parlamentari, farà nei prossimi giorni le sue scelte. Sembra escluso che conceda al centrodestra di andare a cercare i voti, che sulla carta non ci sono, per un sostegno a un governo Salvini in Parlamento. Sfumate le possibilità di un accordo per un governo politico, rimarrebbe dunque sul tavolo lo scenario di un governo ‘di tregua’, neutrale, con un premier indicato dal capo dello Stato, che cerchi di arrivare all’inizio del 2019, assicurando il varo della manovra in autunno, evitando l’aumento dell’Iva.

Di Maio, dicendosi convinto ci siano margini ancora per un governo politico, dice fin d’ora ‘no a governi tecnici’. Ma, se il veto di M5s e Lega a governi del presidente dovesse essere confermato, serve un governo per traghettare verso il voto, che a questo punto potrebbe essere a luglio o ottobre. Viene esclusa la possibilità che possa essere Paolo Gentiloni a guidare il percorso sia perché non sarebbe il caso di far gestire un passaggio così delicato da un governo dimissionario, sia perché Gentiloni potrebbe essere il candidato premier del Pd.

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