L’auto elettrica protagonista del contratto di governo M5S-Lega

Movimento Cinque Stelle e Lega nel testo definitivo del Contratto di Governo, 60 pagine con i provvedimenti su cui i due schieramenti vogliono puntare per il loro ‘governo di cambiamento’, pensano anche al futuro della mobilità.

Nel capitolo 27, dedicato a ‘Trasporti, Infrastrutture e Telecomunicazioni’, c’è grande enfasi sul tema del ricambio generazionale del parco circolante e su quello della mobilità elettrica. Proponiamo qui di seguito i passaggi salienti:

“In tema di mobilità sostenibile è necessario avviare un percorso finalizzato alla progressiva riduzione dell’utilizzo di autoveicoli con motori alimentati a diesel e benzina, al fine di ridurre il numero di veicoli inquinanti e contribuire concretamente al conseguimento e miglioramento degli obiettivi contenuti nell’accordo di Parigi. È prioritario utilizzare strumenti finanziari per favorire l’acquisto di un nuovo veicolo ibrido ed elettrico a fronte della rottamazione – vendita di un mezzo con motore endotermico o per interventi di retrofit per veicoli a combustione interna.

Il contributo concesso, che dovrà essere attentamente aggiornato sulla base del tasso di diminuzione dei prezzi internazionali delle vetture elettriche, servirà anche come volano per il rafforzamento della presenza sul territorio di un sistema di vendita e dell’infrastruttura di ricarica.

Risulta necessario introdurre o sperimentare anche altre azioni di accompagnamento, quali ad esempio meccanismi premiali per l’incentivazione dei mezzi a bassissime emissioni, applicando la regola comunitaria del ‘chi inquina paga’. Il Piano Nazionale Infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica deve divenire uno strumento dinamico in grado di intercettare e risolvere in tempi rapidi le problematiche relative ad eventuali carenze infrastrutturali, sia a livello nazionale che locale, per contribuire attivamente allo sviluppo della mobilità elettrica.

È infine necessario concedere spazi pubblici per il car sharing a fronte di quote crescenti di vetture elettriche nella flotta. Occorre incentivare lo sviluppo delle reti ciclabili urbane ed extra urbane e di un sistema di bike-sharing capace di integrare differenti sistemi di mobilità su ferro e su gomma. Le ciclostazioni dovrebbero essere presenti in prossimità dei parcheggi intermodali, delle stazioni ferroviarie, metropolitane e degli autobus, nonché prossime ai siti di interesse turistico.

Insomma, grande attenzione agli incentivi  per abbattere il costo d’acquisto dei veicoli elettrici e favorirne la diffusione, spazio a car sharing e bike sharing e grande attenzione allo sviluppo infrastrutturale conseguente.

Tutte misure ancora sulla carta, ma se governo sarà, allora l’Italia finalmente potrà dirsi allineata ai propositi degli altri paesi europei in tema di mobilità sostenibile.

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