Il premier incaricato non si è recato da Mattarella per presentare la lista dei ministri e sciogliere la riserva ma solo per fare il punto della situazione. Al momento quindi non è stata fissata né la data in cui Conte salirà al Quirinale per sciogliere la riserva né quella del giuramento.

Per la formazioni della squadra di governo, pare che tutto giri proprio intorno a Savona. Sul tavolo del vertice  tra Salvini, Di Maio e Conte ci sarebbe ancora il nome dell’ex ministro per la casella dell’Economia. La questione però ancora non è chiusa definitivamente, tant’è vero che il nome di Giancarlo Giorgetti è ancora ben scritto sotto quello di Savona, ma è anche presente nel ruolo di sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi. Rumors di palazzo infatti parlano dell’uscita dalla squadra di governo di Nicola Molteni, pronto a sostituire Giorgetti come capogruppo alla Camera. Nel caso in cui il braccio destro di Salvini fosse spostato al Mef, come sottosegretario andrebbe Lorenzo Fontana (per ora agli Affari regionali). L’Agricoltura, dicastero caro alla Lega, sarebbe accorpato al Turismo, sotto la guida di Gian Marco Centinaio. Lo Sviluppo economico e il Lavoro sembrano invece ancora fusi in un unico super-ministero con Luigi Di Maio pronto a dirigerlo. In caso di esclusione di Savona, però, dovrebbero essere, secondo la richiesta della Lega, scorporati, con il Lavoro che sarebbe assegnato ai 5Stelle e lo Sviluppo economico alla Lega. Ancora vuote invece alcune caselle importanti, non perché manchi un nome bensì una assegnazione d’area. Si discute infatti ancora su le Infrastrutture, che la Lega rivendica con Stefano Candiani. Anche la Salute sarebbe ancora sul tavolo, pretesa invece da Movimento 5Stelle. Nota dolente il ministero degli Esteri su cui i pentastellati vorrebbero mettere il cappello con Enzo Moavero Milanesi, anche se è spuntato il nome di Pasquale Salzano. Nel caso che prevalga l’ambasciatore, Moavero Milanesi si occuperebbe di Politiche Ue. Il fedelissimo Riccardo Fraccaro si occuperebbe dei Rapporti con il Parlamento, mentre Danilo Toninelli delle Riforme. Alfonso Bonafedetiene alla Giustizia, come del resto Salvatore Giuliano all’Istruzione. Ancora traballante invece la Difesa, con Elisabetta Trenta indicata dai 5Stelle, su cui però la Lega non è convinta.