Il professor Giuseppe Conte in un'immagine del 27 febbraio 2018. E' Giuseppe Conte, secondo diverse fonti parlamentari, il nome in pole per Palazzo Chigi. Nessuna conferma ufficiale arriva né dalla Lega né dal M5S ma nelle ultimissime ore il ballottaggio tra Conte e Andrea Roventini, entrambi candidati ministri del Movimento starebbe vedendo in vantaggio il docente di Diritto Privato fiorentino e membro del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. Su Conte, a dispetto di Roventini, ci sarebbe anche il placet della Lega. ANSA/ANGELO CARCONI

Bagno di folla per Conte

Selfie, strette di mano, applausi e saluti per il neo presidente del Consiglio Giuseppe Conte alla parata del due giugno. Il premier si è infatti concesso un piccolo fuori programma affacciandosi dalla tribuna d’onore riservata alle autorità per salutare quanti si erano posizionati da ore sotto la balconata . Al termine della parata, Conte è stato applaudito e acclamato per 45 minuti: “Ce la metterò tutta”, ha promesso.

Esordio travolgente, quindi, per Conte, culminato al grido di “un presidente, c’è solo un presidente”. Un’acclamazione che ha quasi imbarazzato il premier, che si è schermito e ha invitato i cittadini a non esagerare, anche per evitare incidenti istituzionali, pur se in quel momento ormai tutte le autorità avevano lasciato il luogo della manifestazione. L’entusiasmo si è scatenato al termine della sfilata, dopo che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevuti gli onori militari, a bordo della storica Lancia Flaminia, aveva fatto ritorno al Quirinale.

I cittadini si sono riversati sotto la tribuna autorità, e una volta individuato Conte lo hanno fatto oggetto di un pacifico assalto, scandendo slogan di incoraggiamento, brandendo decine e decine di smartphone per foto e selfie.

Continui gli auguri di buon lavoro e gli inviti ad andare avanti, arrivati senza poter stilare una classifica distinguendo gli autori per provenienza geografica, età, sesso.

Alla fine, con la ressa che cresceva di minuto in minuto, il premier ha iniziato un percorso a ritroso per raggiungere le auto di servizio e di scorta parcheggiate all’uscita centrale della tribuna autorità. Così ha approfittato del palco per rassicurare e allo stesso tempo invitare al realismo, i cittadini che continuavano a subissarlo di richieste: “Non ho la bacchetta magica, ce la metterò tutta”.

Fallito anche in questo caso il tentativo di salire in macchina, che tra l’altro faticava a fendere la folla sempre numerosa, con un entusiasmo che non accennava a diminuire, Conte si è allora avviato a piedi lungo via dei Fori imperiali, protetto dal cordone creato dalle Forze dell’Ordine, tra tentativi di foto e riprese, che non accennavano a diminuire.

Fino all’ovazione “un presidente, c’è solo un presidente”, che ha spinto il presidente del Consiglio a rivolgere ai supporter un nuovo invito alla calma e a non esagerare con gli slogan da stadio. Poi a piazza Venezia, quando ormai erano passati tre quarti d’ora dalla fine della parata, la possibilità di salire sull’auto di servizio e ripartire.

I cittadini si sono riversati sotto la tribuna autorità, e una volta individuato Conte lo hanno fatto oggetto di un pacifico assalto, scandendo slogan di incoraggiamento, brandendo decine e decine di smartphone per foto e selfie.

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