Chi l’ha detto che solo la mamma può richiedere il congedo di maternità per prendersi cura del bebè?
Anche i papà possono beneficiare di alcuni giorni di assenza retribuita sul lavoro. Con la Legge di Bilancio 2017 è stato infatti introdotto il congedo di paternità, grazie al quale i neopapà possono richiedere fino a 5 giorni di astensione.
Dal canto suo, l’Inps, con il messaggio n. 894 del 27 febbraio 2018, ha disposto ulteriori chiarimenti in merito, fornendo indicazioni preziose sulle modalità di presentazione della domanda e su chi ha diritto a questa astensione dal lavoro.
Con il congedo di paternità obbligatorio 2018, i lavoratori dipendenti che sono diventati papà a seguito di una nascita o di un’adozione, hanno diritto a 4 giorni di assenza retribuita. Per farne richiesta, sarà necessario presentare la domanda al datore di lavoro, ovvero all’Inps. Per usufruire dei 4 giorni si ha tempo fino al 5° mese (compreso) dalla nascita o adozione del bambino.
A questo, si aggiunge anche il congedo facoltativo di paternità che consiste in un solo giorno e sarà possibile farne richiesta solo nell’eventualità in cui la mamma rinunci a una giornata del suo congedo di maternità.
Come presentare la domanda per la richiesta del congedo di paternità obbligatorio o facoltativo 2018? Ci sono ben due procedure che si differenziano tra loro in base a chi paga l’importo: o l’Inps o il datore di lavoro.
Se il pagamento è effettuato dall’Inps, la domanda per il congedo dovrà essere presentata solo ed esclusivamente per via telematica. In questo caso ci sono tre opzioni:
- contattare il contact center
- affidarsi a un patronato che eroga questo servizio
- collegarsi al sito dell’Inps e seguire la procedura (se si è già in possesso del Pin dispositivo).
Se invece è il datore di lavoro a effettuare il pagamento, basterà farne richiesta per iscritto al datore, comunicando con almeno 15 giorni di anticipo, le date dei giorni in cui si intende godere della paternità.
L’importo erogato al papà lavoratore è pari al 100% della retribuzione giornaliera. Quando il pagamento viene effettuato dal datore di lavoro, quest’ultimo anticipa l’importo che gli verrà poi rimborsato dall’Inps.