Diminuiscono le denunce per usura, in costante aumento, invece, quelle per estorsione. In linea con il dato nazionale, anche in Campania, il fenomeno dell’usura rimane un fenomeno perlopiù sommerso: è emblematico che, laddove la presenza del crimine organizzato è particolarmente radicata nel territorio, il numero delle denunce sia in diminuzione.
Usura in Campania, i dati
Nel 2016 in Campania, le denunce per usura sono state 48 (408 in Italia), in flessione rispetto agli anni precedenti (77 nel 2015); mentre le denunce per estorsione sono state 1.307 (9.568 in tutto il Paese), in costante aumento rispetto al triennio precedente (1.277 nel 2015). Il tasso di delittuosità per il reato di usura (delitti denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria per 100.000 abitanti) in Campania si è attestato nel 2016 a 0,8 (il tasso nazionale è allo 0,7). Per le estorsioni, il tasso del 2016 è 22,4 in Campania (21,8 nel 2015), valore molto superiore al 15,8 della media nazionale.
Nell’ambito dell’attività del Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura, la Campania è stata nel 2017 la regione che ha fatto registrare il maggior importo per mutui a favore di vittime di usura (3.678.669,43 euro, +480% rispetto al 2016), mentre è risultata la terza regione in Italia (dopo Sicilia e Calabria) per elargizioni alle vittime di estorsione: 1.714.848,78 euro (+425% rispetto al 2016). I decreti emessi dal Commissario per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura in favore delle vittime di usura nell’anno 2017 per la regione Campania sono stati 16 (il 4,8% del totale). I decreti emessi in favore delle vittime dell’estorsione sono stati invece 33 (il 23,4%).
I dati sul fenomeno dell’usura in Campania sono stati resi noti nell’ambito del convegno ‘La criminalità nascosta. Impresa e Stato contro l’usura e il racket’, che si è svolto al Palazzo Nunziante a Napoli. Un incontro promosso dal Commissariato Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, Eurispes e ASI di Napoli (Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale) in occasione di un protocollo di intesa siglato proprio dal Commissariato Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura e ASI di Napoli che pone le basi per un percorso di aiuto e sostegno alle imprese vittime della criminalità sommersa.
All’evento hanno partecipato l’Assessore delegato alla Sicurezza della Regione Campania, Franco Roberti, l’Assessore alla Legalità del Comune di Napoli, Alessandra Clemente.
Ha introdotto i lavori, Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes. Sono intervenuti: Domenico Cuttaia, Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, Giuseppe Romano, Presidente Consorzio ASI Napoli, Tullio Del Sette, Presidente Osservatorio Sicurezza Eurispes, Carlo Ricozzi, Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza, Vittorio Tomasone, Comandante Interregionale dell’Arma dei Carabinieri. Le conclusioni sono state affidate ad Antonio D’Amato, Procuratore aggiunto Procura della Repubblica S. Maria Capua Vetere.
Il business dell’usura
Secondo le stime dell’Eurispes, il business dell’usura in Campania si aggira sui 7 miliardi di euro.
Si è calcolato che il 12% delle famiglie campane (su un totale di 2,1 milioni) si sia rivolto nel corso dell’ultimo anno a soggetti privati per ottenere un prestito, non potendolo avere dal sistema bancario. Ipotizzando che il prestito ammonti, in media, a 10mila euro, si ottiene la cifra di quasi 2,6 miliardi di euro per 259mila di nuclei familiari in difficoltà.
Passando alle imprese, per il settore agricolo si è stimato che il 10% delle 60,488 aziende agricole campane abbia avuto la necessità di richiedere denaro ad usurai, e che la somma media richiesta ammonti a 30mila euro. Si arriverebbe così a 181,4 milioni di euro.
Per quanto riguarda le aziende del commercio e dei servizi (342mila attive), si stima approssimando verso il basso, che una su 10 si sia rivolta agli usurai. Stimando una cifra media di 15mila euro in prestito, si arriva a circa 486 milioni di euro.
Il capitale prestato si attesterebbe così su 3,26 miliardi di euro. Considerando un interesse medio sui prestiti del 10% al mese, ossia del 120% annuo, si arriva a calcolare un capitale restituito che aggiunge altri 3,92 miliardi di interesse ai 3,26 prestati. In conclusione, il business in Campania dell’usura consiste in almeno 7,18 miliardi di euro.