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La cifra che fa più impressione, ovviamente, è quella che, al Pd, deve l’ex presidente del Senato, Pietro Grasso. Il leader di Leu per i suoi cinque anni di appartenenza al Pd ha ben 83.250 euro di debito. Insomma, Grasso, voluto in lista dal Pd dall’allora segretario, Pier Luigi Bersani, nel 2013, in cinque anni non ha mai versato i 1.500 euro mensili che ogni parlamentare dem si impegna a dare come contributo al partito. Una polemica già scoppiata tra lui e il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi. Ora, però, c’è il decreto ingiuntivo del Tribunale di Roma. Per Grasso e altri 59 ex parlamentari dem, infatti, il Pd, assistito da un pool di avvocati, ha fatto partire una sorta di Equitalia per mancati pagamenti dovuti e mai saldati.
Ma – sempre dal Nazareno – si apprende che in molti casi si tratta di parlamentari che hanno dato vita prima a Mdp e poi a Leu, scissione guidata da Bersani. Ma se Bersani ha pagato le quote dovute fino all’ultimo, non così avrebbero fatto molti dei suoi colonnelli più in vista: tra essi ci sarebbero Speranza, Zoggia, Leva, Gotor. Per quanto riguarda i dieci nomi noti si tratta di: Marco Meloni (ex deputato, l’unico lettiano rimasto nel Pd), che dovrà versare al Pd quasi 10mila euro; Simone Valiante (corrente di Emiliano) che ne deve ben 50mila; Guglielmo Vaccaro (uscito dal Pd nel 2016) che ne deve 43mila; la napoletana Giovanna Palma (19mila); Vincenzo Cuomo, oggi sindaco di Portici (40mila); il salernitano Giovanni Falcone, che veniva dalla galassia centrista (38mila); la siciliana Maria Gaetana Greco (28 mila), passata nelle file di Mdp-Leu nel 2017; il calabrese Luigi Lacquaniti, area Orlando, poi uscito dal Pd (26mila); la toscana Elisa Simoni, uscita dal Pd per dare vita a Leu (44mila). Più, come si diceva, Grasso per ben 83mila euro.
