Una nave cargo, la Alexander Maersk, battente bandiera danese, con a bordo più di 110 migranti soccorsi nel Mediterraneo, è da ieri davanti al porto di Pozzallo. Secondo quanto si è appreso la nave è stata rifornita di viveri e di beni di prima necessità in attesa di ricevere l’autorizzazione a entrare nel porto.
Ricordiamo che la Capitaneria di porto italiana ha chiesto ufficialmente a Malta di far attraccare la Lifeline. ‘La nave fuorilegge Lifeline è ora in acque di Malta, col suo carico di 239 immigrati. Abbiamo chiesto che Malta apra i porti’, scrive su Twitter il ministro dell’interno Matteo Salvini.
‘In Europa c’è libertà di parola, e il ministro Salvini ha il diritto di dire cose del genere, ma stiamo lavorando seguendo le leggi internazionali’, a Radio Capital Axel Steier, portavoce della ONG Lifeline, risponde al ministro dell’Interno, che aveva chiesto l’arresto dei membri dell’equipaggio della nave Lifeline accusandoli di essere pirati: ‘Al momento siamo a metà strada fra Libia e Malta, la situazione è tranquilla, la gente ha avuto coperte, cibo e assistenza medica dai nostri medici e infermieri. Non abbiamo feriti gravi. Speriamo che la situazione si risolva presto’.
‘Se la nave Ong Lifeline non andasse verso il porto di Malta’, ha poi detto il ministro Toninelli a Tgcom24, cosa che dovrebbe e deve fare per il senso di umanità e per il rispetto del diritto del mare, verrà immediatamente sequestrata. Come cittadino italiano, come ministro infrastrutture e trasporti e come cittadino europeo sarei sconvolto dalla disumanità di Malta nel caso in cui non accogliesse la nave, ha aggiunto, sottolineando che Malta rappresenta adesso il porto più vicino e sicuro.
E in un’intervista dello Spiegel in uscita domani, Salvini, dice che il governo francese dovrebbe smetterla di ‘impartire lezioni’ all’Italia. Rispetto al documento approvato da Merkel e Macron in vista del prossimo Consiglio europeo di fine giugno, il ministro dell’Interno italiano già replica: ‘Non corrisponde al nostro stile di lavoro che vi siano bozze scritte in altri Paesi e poi inviate per mail’. Parlando poi dal palco da piazza Salimbeni a Siena, Salvini ha auspicato che i prossimi venti barconi vadano in Francia, sicuramente li accoglieranno a caviale e champagne. Noi lezioni di generosità dalla Francia non le prendiamo.
Macron in realtà si atteggia a vittima del ‘nazionalismo’ di Salvini e bolla il governo italiano come frutto dei ‘populisti lebbrosi’. Il tema sono gli immigrati. Macron vanta dalla sua il trittico libertè, fraternitè, egalitè ma non per i migranti. Salvini ha dichiarato finita la ricreazione facendo capire che a Roma è cambiata la musica con un cambio di spartito che a Macron non piace. Non perché abbia a cuore le sorti dei disperati su cui lucrano un po’ tutti, dagli scafisti ad alcune Ong passando per i gestori dei centri d’accoglienza ma perché vuole gestire in solitaria il dossier libico con tutta la sua enorme montagna di interessi e la posta in gioco si chiama Mediterraneo. Quello stesso mare che per molti è la ‘via’ e che per noi è la ‘vita’. Macron ha le idee chiare come le aveva Nicolas Sarkozy che con brutale cinismo eliminò politicamente e fisicamente Mouammhar al Gheddafi.
Gli ultimi naufragi al largo della Libia hanno portato il bilancio delle vittime lungo la rotta del Mediterraneo centrale ad oltre mille nel 2018, un numero ‘scioccante’ per l’Unhcr, che sollecita una azione internazionale urgente per i salvataggi in mare. Considerando che siamo all’inizio della stagione estiva, si prevede che aumenterà il numero di rifugiati e migranti che tenteranno di attraversare il mar Mediterraneo, afferma in una nota l’Agenzia dell’Onu con base a Ginevra.
Antonella Di Pietro