Il giorno dopo la presentazione da parte di Roberto Fico della delibera che riduce i vitalizi agli ex parlamentari insorgono i vecchi deputati e si innesca una polemica ‘istituzionale’ con il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati che ancora non mette in agenda il provvedimento per Palazzo Madama.
Tra i 5 Stelle volano parole dure all’indirizzo del numero uno di Palazzo Madama. Ed i vecchi deputati minacciano una class action. Intanto il presidente della Camera dei Deputati fa sapere che lui andrà avanti per far approvare il provvedimento. “Se il Senato non dovesse approvare la delibera, la Camera ha l’autonomia per andare avanti da sola”.
M5S: Uno schiaffo ai cittadini. I parlamentari di Lugi Di Maio, che del taglio dei vitalizi ha fatto una bandiera del Movimento, usano parole di fuoco contro il presidente del Senato che ha esposto alcune criticità sull’approvazione del provvedimento. Parlano di “giravolta che ha dell’incredibile”. “Uno schiaffo ai cittadini”. Un pensiero sintetizzato da Nicola Morra. “Quella della Presidente Casellati sul taglio dei vitalizi degli ex senatori – dichiara in una nota – è una giravolta che ha dell’incredibile”. “Proprio quando dagli annunci si è passati ai fatti”, dalla Casellati “si sono levati appelli alla prudenza su questa materia, invocando addirittura il principio della condivisione”. “Invitiamo la Presidente –conclude l’esponente dei cinque stelle- a ricordarsi di ciò che lei stessa auspicava poche settimane fa dando un’accelerazione alla norma. La avvisiamo: noi del Movimento 5 Stelle non faremo sconti”.
Fico: nessuno scontro con la Casellati. A gettare acqua sul fuoco di una discussione che sta diventando sempre più rovente è il Presidente della Camera Fico. “Non c’è nessuna polemica con il presidente Casellati”. “Sa che avremmo proceduto con la delibera”, spiega il numero uno di Montecitorio. “Io faccio quello che avevo promesso, proseguo su questa strada senza alcun problema e alcuna paura”. Con il Senato, ribadisce il presidente della Camera, “nessuno scontro istituzionale. Con la presidente del Senato lavoriamo bene, ma in questo momento la Camera procederà sul taglio dei vitalizi”.
Come agisce il taglio ai vitalizi. Il provvedimento voluto da Roberto Fico colpirà soprattutto gli ex deputati più anziani e i ‘peones’ con alle spalle una o due legislatura. I vecchi big, con diverse legislature alle spalle, non subiranno grandi tagli. Il provvedimento promette un risparmi di circa 40 milioni annui e dovrebbe essere approvato dalla Camera dei Deputati il prossimo 13. I vitalizi sono stati aboliti nel 2012, ma quelli già assegnati non erano stati ancora toccati. I vitalizi erano finora calcolati con un sistema che avvantaggiava i deputati con meno legislature. E loro saranno quelli più colpiti dalla sforbiciata di Fico. Il coefficiente del taglio è stato calcolato sull’aspettativa di vita dell’ex deputato al momento in cui ha lasciato lo scranno. Quindi chi ma molti anni ha lasciato lo scranno di Montecitorio ed è abbastanza anziano avrà l’assegno decurtato dell’85%. Ma c’è un limite al taglio. La delibera ha fissato in 980 euro il vitalizio minimo. Per 517 ex deputati il taglio sarà tra il 50 e l’80% del vitalizio, per 610 tra il 20 e il 50%, per un centinaio di ex parlamentari inferiore o addirittura nulla.
Per il presidente del Senato Casellati, con questo provvedimento, “si incide sullo status di persone che oggi possono avere anche un’età rilevante che si troveranno improvvisamente ad avere uno stipendio inferiore al reddito di cittadinanza”. Dubbi sorgono anche sulla retroattività e sulla disparità tra Camera e Senato.