Copyright tra Ue e Deborah Bergamini

‘La democrazia digitale è un’utopia e i grillini, con la piattaforma Rousseau, lo hanno ampiamente dimostrato. Proprio Di Maio & Co., invece di schierarsi a difesa della creatività e del diritto d’autore che rappresenta il 4,5 per cento del pil europeo e dà lavoro a 12 milioni di cittadini europei, hanno preferito difendere le multinazionali del web. In Italia, significa ignorare un milione di lavoratori impegnati in questo settore che continueranno a subire il giogo dei mega monopoli della rete. Il rinvio della riforma Ue sul copyright ha segnato una pesante sconfitta nella battaglia culturale per la tutela del diritto d’autore, un duro colpo per artisti, giornalisti, cantanti i cui diritti sono stati calpestati dalla pressione delle lobby del web, giustamente denunciata  dal Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. La rivoluzione digitale ha portato vantaggi incalcolabili a tutti noi, ma sappiamo che in cambio paghiamo un prezzo altissimo mettendo la nostra identità e i nostri dati privati a disposizione di terzi, in modo tutt’altro che trasparente. Per questo motivo, rinnovo alle forze di maggioranza la mia proposta di istituire una Commissione d’inchiesta sui Big Data che vada nella direzione di garantire un web più giusto e sostenibile con regole che però valgano per tutti invece di danneggiare le imprese italiane favorendo gli interessi dei più forti’, annota Deborah Bergamini.
In realtà giovedì il Parlamento Europeo in seduta plenaria a Strasburgo (Francia) ha respinto la nuova direttiva sul copyright, la serie di regole per aggiornare le leggi sulla tutela del diritto d’autore in Europa al centro di un dibattito molto acceso negli ultimi mesi e che ha coinvolto esperti di diritto, attivisti, le principali piattaforme online, i più grandi gruppi editoriali e dell’intrattenimento. Votando contro, i parlamentari europei hanno deciso in sostanza di riaprire la discussione e di occuparsi in aula del provvedimento. La decisione rimanda l’avvio dei negoziati fra Parlamento, Commissione e Consiglio europeo. Il voto era atteso con grande interesse perché determina il futuro di una direttiva molto importante, con conseguenze per tutti gli utenti di Internet in Europa e non solo.

Il Parlamento europeo ha quindi deciso di rinviare la decisione sulla nuova normativa del diritto d’autore. Nella sua ultima stesura sono previste regole che limitano la possibilità di riprodurre liberamente sul web i contenuti protetti da copyright, come gli articoli dei giornali.

Anche la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite stabilisce all’articolo 27 che ‘Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore’.

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