Migranti: scontro dopo recupero nave Von Thalassa

Emergenza migranti, non c’è pace per Matteo Salvini. Dopo le Ong e la nave battente bandiera irlandese e non riconosciuta da Dublino, ora è il turno della Vos Thalassa, una nave privata italiana che nella serata di ieri è entrata nelle acque libiche per prestare soccorso a circa sessanta migranti.

Vos Thalassa – ricostruisce la Guardia Costiera italiana – dopo aver avvistato un barchino in procinto di affondare nelle acque internazionali prossime alle piattaforme petrolifere, dove opera, ha soccorso i migranti, di cui 58 uomini, 3 donne e 6 minori. Il comandante della nave, in diverse comunicazioni anche via mail alla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma, ha segnalato una situazione di grave pericolo per la security della nave e del suo equipaggio, composto da 12 marittimi, tutti di nazionalità italiana, causato da atteggiamenti minacciosi nei confronti dell’equipaggio stesso da parte di alcuni migranti, all’arrivo in zona della Guardia Costiera libica. I naufraghi avrebbero avuto timore di essere riconsegnati alle autorità di Tripoli. In realtà, come ha chiarito più tardi il Viminale, i facinorosi a bordo sarebbero stati solo due. Alla luce di questa situazione e a seguito di ulteriori comunicazioni tra il comandante del Vos Thalassa e la Centrale Operativa della Guardia Costiera, si è reso necessario far intervenire nave Diciotti della Guardia Costiera, a tutela dell’incolumità dell’equipaggio del rimorchiatore battente bandiera italiana, che intanto dirigeva verso nord.

Il ministro dell’Interno ha fatto sapere che le autorità libiche erano già state avvertite e la nave italiana ha anticipato le operazioni di recupero organizzate proprio dalla Libia. Immaginabile la conclusione di Matteo Salvini. La nave non attraccherà in Italia. Il vicepremier avrebbe già informato della sua decisione il collega Luigi Di Maio, il premier Conte e Toninelli. La sensazione è comunque che la soluzione del caso possa essere meno semplice del previsto e possa nuovamente dividere l’opinione pubblica.

Chiaro il messaggio di Matteo Salvini al capo del governo Giuseppe Conte: ‘La guardia costiera italiana non può sostituirsi a quella libica soprattutto se i colleghi africani sono già entrati in azione‘. Lo scopo del leader del Carroccio è quello di responsabilizzare la Libia di fronte a un problema che sta facendo scricchiolare l’Unione europea nel suo insieme e soprattutto i governi dei paesi membri.

A questo punto, come accade da quando si è insediato il nuovo governo Lega-Cinquestelle parte il braccio di ferro: Salvini non intende indicare un porto di sbarco, poiché ritiene che la competenza spetti alla Libia. Quest’ultima, tuttavia, non è considerata ‘porto sicuro’ in base ai trattati internazionali dal momento che non garantirebbe un trattamento rispettoso ai migranti.

L’idea lanciata da Salvini e ripresa dal parlamento europeo è quella di aiutare economicamente la Libia nel tentativo di aiutare i governi locali a gestire il fenomeno dell’immigrazione aumentando il controllo sul territorio e organizzare centri di raccolta e soccorso. La sfida è quella di mettere la parola fine al traffico illegale di essere umani. Ma i modi continuano a dividere il popolo europeo.

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