‘Se il 5 settembre la sentenza verrà confermata la Lega non esisterà più’. Giancarlo Giorgetti lancia la bomba durante la festa del Fatto quotidiano. Il piano B è già pronto, e da tempo. E conduce dritto al compimento del processo di trasformazione ‘nazionale’ del partito. Lo scorso 14 dicembre è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale lo statuto di una ‘associazione non riconosciuta: ‘Lega per Salvini premie. Con tanto di nuovo simbolo.
Un nome già noto: così si sono denominati i gruppi parlamentari del Carroccio eletti lo scorso 4 marzo.
Il nuovo soggetto politico si configura a tutti gli effetti come nazionale. Viene abbandonato ogni riferimento al nord, così come non si trovano più tracce della Padania. Negli organi direttivi i rappresentanti di 22 articolazioni territoriali: tutte le regioni, fino alla Sardegna e alla Sicilia, con il Trentino scorporato dall’Alto Adige, così come l’Emilia dalla Romagna. Con sede non nella storica via Bellerio, ma nella centralissima via delle Stelline 1, a due passi dal duomo di Milano, presso lo studio dei commercialisti Zito-Scillieri. Un contenitore vuoto, al momento. Che Salvini si appresta a riempire.
Un progetto messosi in moto da tempo, e oggi accelerato dall’incombere di una sentenza che, chiudendo anche i conti regionali della Lega Nord, decreterebbe la sostanziale fine del partito che fu di Umberto Bossi. Dalle cui ceneri è pronta a risorgere la Lega salviniana.