Dimentichiamo le battaglie dei nostri avi che scorrono ancora nel nostro sangue, trascuriamo troppo spesso la nostra terra senza capire che così facendo trascuriamo anche la nostra Italia, a volte dimentichiamo il prezzo pagato con il sangue delle libertà che ci è dato e mettiamo da parte il coraggio di agire e partecipare. Storie e guerre a parte, i briganti combattevano per la libertà e noi fin troppo spesso lasciamo che gli altri decidano per noi dimenticando di essere uomini liberi.
E’ la riflessione colletiva al termine della pièce teatrale sulla vera storia di Francesca Carlomagno nell’ambito della sesta edizione della rassegna ‘Ombre e Luci in Terra di Briganti’.
L’evento – come ogni anno – è stato organizzato dall’Associazione Proloco Acermons con il presidente Edigio Pitillo e la vicepresidente Donatella La Banca e ambientato in un’area terriera – messa a disposizione gratuitamente dai proprietari – nella contrada dei boschi di Lucarelli ad Agromonte Mileo, nel Comune di Latronico in Basilicata. Location non casuale, proprio a Lucarelli, i briganti avevano una delle loro più radicate roccaforti – come ricorda la presenza di una cappella e di una targa marmorea – .
Luogo di storie e vissuti di personaggi e protagonisti della storia locale, legati al fenomeno del brigantaggio all’indomani dell’Unità d’Italia. Episodi realmente accaduti, come appreso da tradizioni orali che si tramandano da padre in figlio. E’ una intera comunità che si mobilita e diventa protagonista.
Un impegno che mette insieme diverse generazioni: bambini, ragazzi, giovani, donne e uomini di mezza età e anziani che gratuitamente e con grande serietà e impegno danno vita all’ormai tradizionale spettacolo estivo solo e unicamente nel segno di essere e sentirsi eredi dei briganti.
E grazie ai racconti popolari è collegata una vicenda romanzata di una banda guidata da un noto brigante lucano, datosi alla macchia per diversi anni proprio nel Bosco Magnano. Francesca Carlomagno, è figlia di un ricco mugnaio e insieme al fratello viene rapita da un commando di briganti che ne richiedono il riscatto per liberarli. C’è una trattativa drammatica, un tira e molla e tanti soldi in ballo. Alla fine verrò ucciso il capo della banda dei briganti perchè ha tradito gli ideali e i valori della lotta di liberazione.
In reltà Francesca Carlomagno, per niente intimorita dalle minacce dei briganti dimostra grinta e spregio per la morte. Una vera brigantessa – a sua insaputa -. Prezioso per la ricostruzione dei fatti è stato il contributo della signora Teresa Mandarino che ha permesso la scrittura e la stesura del testo. La regia della pièce teatrale, intensa e coinvolgente, è stata curata da Paola Ponzo e sua figlia Denise Gigante.
Una narrazione corale di un’intera comunità che si riconosce e rivive le luci e le ombre dei briganti. E sono stesso loro che nel salutare l’affollato pubblico scandiscono i loro nomi: Angelina, Lucia, Giuseppe, Giada, Arianna, Giorgia, Elisabetta, Egidio, Giusy, Nicola, Lucio, Francesco, Stefano, Nicol, Pietropino, Vanessa, Giulia, Giuseppe, Denise, Rita, Vincenzo, Jasmine, Paola. E dietro a uno spettacolo di successo che ha catturato – come ogni anno – grande consenso di pubblico, c’è un lavoro silenzioso e impegnativo.
E’ una comunità che si mobilità. Oltre al supporto delle istituzioni con il sindaco di Latronico Fausto De Maria, l’assessore al Turismo e Spettacolo, Rosita La Banca, il parroco Don Agostino Mosca, importante anche il contributo degli sponsor Hotel Terme e Rete Italia.
Determinante per la riuscita dello spettacolo la disponibilità della dirigente scolastica Serena Trotta e della collaboratrice Gina Gioia che hanno messo a disposizione la palestra della scuola media per le prove, come importante è stato il supporto della stazione dei carabinieri, della protezione civile, del servizio d’ordine e dei volontari dell’Anpas.
Madrina della serata l’attrice e regista italiana Anna Rita Del Piano che ha impreziosito con la sua partecipazione lo spettacolo.