‘Lega ci chiamiamo e Lega ci chiameremo. E a meno che non me lo sequestrino, il cognome Salvini me lo tengo. Anche se di questi tempi, mai dire mai…’, afferma il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, in un colloquio con il ‘Corriere della Sera’.
Per il leader della Lega la situazione e’ davvero surreale. Ormai il ministro dell’Interno e’ il piu’ spaventoso dei delinquenti, un sequestratore, un responsabile di violenza privata. Ma lei lo sa che le mie imputazioni sono arrivate a dodici? Perche’ alla procura di Agrigento se ne sono aggiunte altre. Surreale davvero. Quello che mi fa rabbia e’ che i venti euro che l’altra sera una signora ha voluto mettermi in mano sono sequestrati. Le donazioni, quello che operai e pensionati vogliono dare alla Lega perche’ credono in quello che stiamo facendo, tra’c, vengono ingoiati.
Quanto al capo dello Stato Sergio Mattarella, Salvini spiega: ‘E’ chiaro, io non chiedo nulla. Se sembra normale che quello che viene dato come il primo partito italiano sia messo fuori legge, per me sta bene. Certo, un sequestro preventivo del genere su una sentenza non definitiva, un filo stupisco. Dico solo agli amici della Procura di Genova che e’ perfettamente inutile andare in giro per l’Europa a cercare soldi che non ci sono.
Il ministro dell’Interno parla poi del ddl approvato ieri dal Cdm: ‘Io sono contento che sia passato in Consiglio dei ministri il pacchetto contro corrotti e corruttori, e’ un bel segnale. Certo, pero’, che su quel provvedimento il Parlamento interverra’ e modifichera’. Alcuni passaggi del pacchetto mettono sotto inchiesta sessanta milioni di italiani. Perche’ quando sulla base di un sospetto e senza prova dai la possibilita’ di intercettare, pedinare, ordinare questo e’ quest’altro, la preoccupazione e’ legittima.
Per inciso Salvini non partecipò alla votazione.