Prende forma lo spoil system giallo-verde. Meno contratto, più poltrone: i due leader, Luigi di Maio e Matteo Salvini, del governo Conte accelerano sulla ristrutturazione del potere dello Stato. Nel mese di settembre, i due partiti avrebbero intenzione di mettere mano al cuore vero del potere, riorganizzando la macchina statale. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini procede a passo spedito per sostituire i vertici dei Servizi segreti. Come anticipato dal ‘Corriere della Sera’, a cedere il posto saranno due dei funzionari a cui il governo Gentiloni aveva prorogato l’incarico lo scorso 7 marzo: il direttore del Dis Alessandro Pansa (molto apprezzato da Conte che lo vorrebbe come suo consulente a palazzo Chigi) e il capo dell’Aise, l’agenzia per la sicurezza esterna, Alberto Manenti. Confermato invece il direttore dell’Aisi Mario Parente, che conserverà la carica almeno per altri due anni. Tra i più accreditati come successore di Manenti all’Aise ci sarebbe il suo vice Gianni Caravelli, pupillo della ministra della Difesa Elisabetta Trenta. Oltre a lui in lizza anche anche il generale della Guardia di Finanza Luciano Carta. Al vertice del Dis potrebbe invece accomodarsi il segretario generale della Farnesina Elisabetta Belloni, ma si fanno anche i nomi dei due vicedirettori, Enrico Savio e il generale Carmine Masiello. Nel mirino del governo giallo verde non c’è solo l’intelligence ma anche i vertici delle Forze armate: balla la poltrona del comandante della Guardia Costiera, l’ammiraglio Giovanni Pettorino. Ma su questo non c’è accordo all’interno dell’esecutivo: se a spingere per la revoca ci sarebbe il ministro dell’Interno Salvini, a bloccare il cambio alla guida della GC potrebbe essere il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Cambi in vista anche alla guida dello Stato maggiore della Difesa: al posto dell’attuale Generale Claudio Graziano sarebbe in pole l’attuale capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, il generale Enzo Vecciarelli.
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