Commercio. Di Maio: Turni la domenica, 25% negozi sarà aperto

Passo indietro del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, sulla chiusura domenicale dei negozi. Dopo aver assicurato la chiusura di tutte le attività commerciali nei week end e festivi perché il decreto liberalizzazioni voluto dal governo Monti che “sta distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare orari di apertura e chiusura” ritorna sui suoi passi. “Ci sarà sempre un posto dove andare a fare la spesa. Ci sarà un meccanismo di turnazione per cui resterà aperto il 25% dei negozi, gli altri a turno chiudono”, dice il vicepremier Luigi Di Maio, a ‘L’aria che tira’ su La7. “Non stiamo dicendo di chiudere tutto, ma a turno si chiude la domenica, il sabato e i festivi, per garantire riposo a delle categorie”. A decidere chi sarà aperto e chi chiuso saranno, come in passato, sindaco e commercianti. Per il vice premier, con le aperture indiscriminate, “è aumentato lo sfruttamento, non l’occupazione”. La chiusure domenicali dei negozi “è una cosa di civiltà, c’è una proposta di legge, che tra l’altro è anche del Pd. Ci viene chiesta dai commercianti, da tutti i padri e madri che lavorando in un negozio sono in concorrenza con i centri commerciali sette giorni su sette”.

La proposta piace ai sindacati, da sempre contrari al far west degli orari, e alla Chiesa. Il mondo della grande distribuzione è critico e lancia l’allarme occupazione. “Con i negozi chiusi la domenica si perderanno almeno 50mila posti di lavoro” avverte l’ad e direttore generale di Conad, Francesco Pugliese. Preoccupato è anche il presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara. Si tratta di “un provvedimento di cui non vediamo la necessità e l’opportunità” e di cui “non si capisce la tempestività”.

Alle critiche risponde sempre il numero uno del M5S. Con un esempio. “Oggi leggo tante fesserie sui giornali riguardo alle sacrosante chiusure domenicali. Ma ho visto anche questo comunicato di Eurospin, in una pagina a pagamento sul Corriere della Sera, in cui si schiera a favore della nostra proposta. Il motivo è semplice: i dirigenti di Eurospin mettono al primo posto la qualità della vita dei dipendenti del gruppo e sanno che questa migliorerà se la domenica sarà dedicata agli affetti e alla famiglia. Così come sanno che non ci sarà alcun ritorno negativo sui profitti”.

Intanto il 13 settembre penderà il via, in commissione Attività produttive alla Camera, l’esame dei ddl sulla chiusura domenicale. Le proposte in campo sono cinque: una del M5S, una del Pd, una del consiglio regionale della Regione Marche e una di iniziativa popolare. La più restrittiva è quella della Lega (prima firmataria Barbara Santamarini), che prevede possibili deroghe al divieto di apertura solo per le città che hanno vocazione turistica, le quattro domeniche di dicembre e ulteriori quattro domeniche o festività nel corso dell’anno. Quella del Movimento prevede  12 aperture all’anno.

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