La querelle sulla chiusura domenicale dovrebbe essere sottratta alle ideologie e lasciarla alla libera contrattazione dei commercianti e dei dipendenti.Invece i Cinque Stelle l’hanno affrontata con l’approccio tipico della loro ideologia.No alle Olimpiadi di Roma, no alla Tav, no ai gasdotti, no ai cantieri e no alle aperture domenicali dei negozi e centri commerciali.L’idea di fondo è che la ricchezza non si crea più con il lavoro ma con i soldi. Proprio così! I soldi fanno altri soldi.Quindi i soldi ci sono, basta prenderli a chi ne ha di più e redistribuirli. E’ un ragionamento apparentemente affascinante. In effetti molti dei lavori che conosciamo, presto spariranno e poco importa se a cancellarli sarà la rete, tanto cara alla Casaleggio e associati e ai suoi proseliti.Negli ultimi 4 decenni l’automazione ha distrutto il lavoro operaio, il digitale sta distruggendo il lavoro dei bancari, degli assicurativi, degli agenti di viaggio. Nel mondo del commercio intere categorie di lavoratori stanno per essere messe fuori dal mercato del lavoro dal web: grossisti, rappresentanti di commercio, trasportatori, sono sempre più sostituiti da un clic.Competenze ed esperienze stanno per essere spazzati via. Una catastrofe sociale che richiede necessariamente uno sforzo d’inventiva e di diversificazione, in poche parole, del lavoro; serve a ben poco tenere le serrande abbassate la domenica. Senza contare che il denaro che viene speso nei negozi o nei centri commerciali resta alla comunità, la gente lavora. I soldi che vanno ai giganti del Web rimangono a loro. All’uopo i Cinque Stelle hanno pensato al reddito di cittadinanza come a una sorta di sostituto del lavoro. Il lavoro non c’è, lo Stato tutela il reddito.Questo, a nostro modesto avviso, non è la soluzione ma piuttosto una toppa ad un sistema che non funziona più. L’unica soluzione al problema è che per finanziarlo occorre una grande riforma fiscale in seno ai Paesi UE, che recuperi le risorse che occorrono, tassando i padroni del Web. Ma Di Maio sarà d’accordo? Negli ultimi anni la BCE e le altre banche centrali si sono affannate a stampare molto denaro e le ricchezze delle nazioni dipendono dalla carta. Oseremo dire una ricchezza immaginaria. Un vero governo di cambiamento come primo obiettivo dovrebbe puntare a ridurre la distanza tra ricchezza e lavoro. Lottare contro quella che il Papa ha definito, la finanziarizzazione dell’economia. Il lavoro dalla grande finanza è stato ridotto ad un problema Più si licenzia e più ci si arricchisce.Il mercato del lavoro si può salvare, migliorandolo e riformandolo. Non lavorare meno, ma meglio. Domeniche comprese.
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