Il festeggiamento per il decennale delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 si è aperto questa sera con l'inaugurazione di una mostra fotografica di immagini dall'Archivio del Comune. Due i percorsi: sotto i portici antistanti il Municipio sono in mostra scatti della città olimpica, all'interno dell'Urban Center che vi si affaccia, immagini che illustrano i grandi temi della trasformazione urbana che i Giochi hanno innescato, Torino, 25 Febbraio 2016. ANSA/ US/ COMUNE DI TORINO +++ NO SALESEDITORIAL USE ONLY +++

Olimpiadi 2026, scontro Sala-M5S: ‘Milano sia più visibile’

Milano non si tira indietro dalla candidatura italiana a tre, con Torino e Cortina, per ospitare i giochi olimpici invernali del 2026 ma la città, che è quella più conosciuta a livello internazionale, deve essere la più visibile o perlomeno la prima nel brand olimpico, che dovrà riportare solo i nomi delle città. È questa in sintesi, a quanto si apprende, la richiesta che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha formalizzato nella lettera inviata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.

Sala, dice Simone Valente, sottosegratario ai Rapporti con il Parlamento, parlando dei giochi 2026,  richiedendo che il brand olimpico ricada esclusivamente o in maniera più visibile su Milano, formalizza di fatto una pretesa insostenibile per tutti coloro che fino ad oggi avevano lavorato con grande impegno a un progetto unitario: ‘Le parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in merito alla candidatura italiana per ospitare i giochi olimpici invernali del 2026, sono ancora una volta non allineate con quanto emerso nel recente incontro a Palazzo Chigi. E’ arrivato il momento  di mettere un punto fermo su questa situazione paradossale: non è possibile procedere quando determinate condizioni proposte da Coni e Governo non sono sostenute da una città così importante come Milano a causa delle dichiarazioni del suo sindaco’.

Le  Olimpiadi si fanno per rafforzare il brand di una città e Milano ritiene di avere le capacità organizzative per gestire direttamente il progetto olimpico, come ha già dimostrato con Expo 2015. Una organizzazione troppo complessa, ha spiegato Sala, è destinata a subire una empasse: ‘Quindi la posizione di Milano è che se il governo farà una scelta politica, per non creare tensioni al proprio interno, poi dovrà essere lui stesso a prendersi in toto la responsabilità amministrativa dell’evento’.

Il timore di Milano, dal punto di vista politico, è che l’esecutivo stia facendo una scelta politica che parte della necessità di non creare tensioni al proprio interno (visto che l’amministrazione comunale torinese è in mano ai 5 stelle, con la sindaca Chiara Appendino e quella della Regione Veneto, che parteciperà con Cortina, è leghista). In questo caso dovrà essere il governo, secondo Milano, a prendere in mano la responsabilità amministrativa dell’evento. Che come si sa, non è esente da rischi.

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