Ed è ancora ‘Festa del Pesce’!

Per la gioia dei tantissimi appassionati, ieri sera a Positano si è celebrata la 27a volta la tradizionale manifestazione all’insegna dell’allegria e dei piatti caratteristici del territorio

Per la gioia dei tantissimi aficionados che ne hanno decretato il successo, sabato 29 settembre, è tornata a Positano la Festa del Pesce, ora alla sua la 27a edizione e la spiaggia di Fornillo a Positano è stata  ancora una volta al centro della Costiera amalfitana e della Penisola Sorrentina con questo evento altamente partecipato è fortemente voluto.

Una seratona all’insegna del massimo coinvolgimento, inimmaginabile per chi non vi ha mai partecipato, e non ha mai assaporato il piacere di una manifestazione capace di donare un’emozione indimenticabile, nella quale è stato possibile gustare tante bontà tipiche, dopo la “sangria dell’allegria” di benvenuto, che Raffaele ha offerto sul molo, contro “ogni guaie e ogni turmiente”, come sottolineato da  patron della festa Paolo Morrone che orgoglioso affermava “La Festa del Pesce è un miscuglio di odori e sapori che s’inseguono nell’aria e disegnano un sorriso”. Marrone, che in questa manifestazione sempre profonde grandi energie, come tutti i componenti dell’Associazione Festa del Pesce e i vari volontari partecipanti, puntualmente collaborato dall’onnipresente e infaticabile Daniele Esposito, il “guardiano della Torre”.

Sono piatti caratteristici della Cucina positanese a base di pesce, quelli che vengono proposti dall’Associaziine della Festa del Pesce, come tubetti e totani, un sostanzioso primo di pasta condito con pezzetti di totani tagliati finemente e cotti in salsa di pomodoro, le stuzzicanti pennette alici e noci, ricetta nata a Praiano dove il condimento e ottenuto dai filetti di alici, noci tritate prezzemolo, aglio, olio e peperoncino.  Ancora, le fritture di paranza, totani e patate, inoltre il kebab di polpo, cosiddetto kepurp, introdotto qualche anno fa con successo nelle offerte classiche, ideato da uno chef in cerca di nuove emozioni da proporre agli aficionados della rinomata spiaggia cinta dalle due splendide Titti, Trasita e Clavel, decantata in tutto il Mondo. Poi la fantasia di mare allo scoglio di navigo, specialità del cuoco della torre di Fornillo: un’ insalata di mare adagiata su una fresella di grano, che rappresenta lo scoglio di navigo, un piccolo pezzo di roccia poco lontano dalla spiaggia, prima meta a nuoto dei bambini di Positano.

Ma il piatto clou è la frittura di paranza, che vede l’unione di calamari, gamberetti e alici. Da non perdere pure i tradizionali totani con le patate, preparati come consuetudine nelle cucine di diversi ristoranti di Positano, quindi con le variabili che denotano le differenti ma comunque deliziose interpretazioni di ciascun cuoco ed impostazioni delle varie cucine coinvolte.

Per accompagnare degnamente, vino bianco e rosso, servito freddo, per brindare in allegria, perché proprio l’allegria è principale ingrediente della manifestazione, da sempre. E non finisce qui: la storica granita di limone preparata ormai da tre generazioni dalla stessa famiglia positanese e il babà al limoncello di Valentino.

Il costo di ciascun piatto è stato di 5 euro.

Le delizie culinarie vengono puntualmente preparate dai vari ristoranti della zona, come di consuetudine, mentre gli stabilimenti mettono a disposizione le location per consentire agli avventori di godere pienamente della serata, consumando anche bibite integrative,  gelati e quanto altro, a parte dalle offerte specifiche della Festa. Da Pupetto, A Fernandez, da Grassi, a La Marinella Beach e La Marinella Bar Ristorante dove sarà possibile anche gustare le famose specialità dell’apprezzata cuoca di Fornillo Isaura Fertitta, che per proprio per l’occasione ha proposto anche una nuova ricetta, oltre alle tante altre di mare e di terra in menù, garantendo così un ventaglio di scelte anche a chi non gradisce le pietanze previste dall’organizzazione.

C’è stata  ancora una volta tanta musica popolare per ballare tutti insieme con A Paranza du Tramontano, che porta l’entusiasmo della Montiera della Costiera amalfitana e i Sonacore che tramandano antiche tradizioni dalla Sesta Napoletana, intense e vibranti.

Novità di quest’anno, da venerdì 28, i turisti hanno avuto l’opportunità di partecipare, sempre in allegria, a uno “stage di pulitura del pesce”, affiancando i componenti dello staff organizzativo sulla banchina della torre di Fornillo per imparare a  “scapizzare” le alici e a squamare le triglie e gli altri pesci destinati alla celebre frittura di Paranza e così pure a pulire e tagliare correttamente i totani, ricchezza del mare locale che sono alla base delle più note ricette marinare del luogo.

Una serata all’insegna della musica, del divertimento, della musica del ballo socializzante e soprattutto  dell’ottima cucina, per fare l’arrivederci all’estate e iniziate un nuovo lungo conti alla rovescia in attesa del suo desiderato ritorno.

La bella Festa, per vari motivi non si è tenuta tutti gli anni, ma non ha mai perso il suo valore e la sua grande capacità di coinvolgimento sul largo pubblico che ne hanno decretato il successo.

Le prime edizioni risalgono alla fine degli anni ’70, quando un gruppo di abitanti della Chiesa Nuova la inventò, celebrandola lì nella zona alta.

Qualche anno dopo venne trasferita alla spiaggia di Fornillo, essenzialmente per motivi di spazio, con cadenza annuale fissata nel e nell’ultimo sabato di settembre.

Improvvisamente, nel 1994 sparì, per motivi di forza maggiore, per 10 lunghi anni, durante i quali si notò la sua assenza.

Nel 2005, finalmente, un gruppo di ragazzi e tra essi alcuni reduci delle prime edizioni, decise di recuperare questa tradizione interpretando la volontà popolare e grazie a nuove idee, nuove forze, nuove collaborazioni, riuscì a riproporla e pure a farla crescere Man mano, anno dopo anno, portandola a diventare una delle manifestazioni non soltanto più apprezzate dell’estate positanese ma più intense e rappresentative tra quelle della Costiera sorrentino-amalfitana, fortemente partecipata dal pubblico.

Teresa Lucianelli

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