Reddito di cittadinanza più basso per chi ha la casa di proprietà

Il reddito di cittadinanza entra in Manovra, ma con dei paletti; uno dei quali è la proprietà o meno della casa.

A chiarirlo è lo stesso ministro e vicepremier Di Maio, che intervistato qualche giorno fa da Rtl 102.5, ha parlato di ‘affitto imputato’ da scalare a coloro i quali, pur privi di reddito, risulteranno proprietari di un appartamento, magari ereditato dai genitori defunti.

Come funzionerà, dunque, l’erogazione RdC per gli intestatari di una casa? Secondo il vicepremier, il cittadino “chiede di entrare nel programma di Reddito di cittadinanza e dei 780 euro cui ha diritto, perché a reddito zero, ma gli viene stornato il cosiddetto ‘affitto imputato’. I 780 euro – spiega Di Maio – nascono perché quella è la soglia di sopravvivenza di una persona. Il reddito si compone del diritto a mangiare e il diritto a vivere in una casa: se tu hai già la casa, io non ti devo dare l’equivalente dell’affitto, quindi scende la quota e si tagliano circa 400 euro”.

380 euro circa, quindi, sui 780 previsti. Ma cos’è l’affitto imputato? In breve, il cosiddetto ‘affitto imputato’ è il calcolo del valore – basato sui prezzi di mercato – dell’ipotetica spesa sostenuta per l’affitto della casa di proprietà (o concessa in usufrutto) in cui si vive.

 

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