Quattro giornate interamente dedicate alla danza. Dal 7 al 10 ottobre il Festival inDivenire presenta sette coreografie in concorso che si contenderanno i premi finali, consegnati alla presenza di Luciana Savignano il 10 ottobre.
Nato da un’idea di Alessandro Longobardi e Livia Clementi, con la direzione artistica di Giampiero Cicciò, il Festival inDivenire rappresenta un momento di aggregazione di progetti artistici emergenti, provenienti da ogni parte d’Italia oltre che dalla stessa area romana. Viene premiato il miglior “work in progress”, che potrà essere così messo in scena in modo definitivo. Saranno assegnati, inoltre, i premi alle categorie: Miglior Danzatore/Performer, Migliore Danzatrice/Performer, Menzioni Speciali della Giuria. L’organizzazione è curata da Eleonora Di Fortunato.
La sezione Danza si apre il 7 ottobre, alle 18, con l’Associazione culturale Korper che presenta “Sex-ting chapter two”, un progetto di e con Gennaro Maione, una produzione Gmw-Gennaro Maione Works. Primo studio del secondo capitolo di un dittico dedicato al sesso virtuale e alla pornografia 2.0, “Sex-ting chapter two” costruisce una performance attraverso gestualità ed emozioni altalenanti, che segnano un passato labile e oscuro, un ricordo del piacere che va oltre quello della carne e della libido che ha marcato il mio essere, il mio credo e la mia libertà.
Alle 19 Stresupilami propone “La goccia e il fuoco”, coreografia e disegno luci Chiara Verdecchia, con Chiara Verdecchia (danzatrice), Carim Di Castro (danzatore), Sara Spazzoni (danzatrice), Giulia Pazzaglia (danzatrice), Maria Pina Ruiu (attrice), testo di Laura Fatini. Tutto nasce dalla famosa storia d’amore tra Chopin e George Sand, durata dieci anni ma di cui si sa poco e niente. Quello che interessa non è il racconto dell’amore tra due persone, quanto il racconto dell’amore tra due artisti, con l’arte che si piazza prepotentemente nel mezzo. Da un lato Chopin, esule polacco, col suo temperamento malinconico, “grigio”, seppure a volte illuminato di accenti comici, dall’altro Aurore, alias George Sand, il nome maschile che si era scelta, scrittrice famosa, ricca, frequentatrice dei migliori salotti, libera, indipendente, anticonformista nei suoi abiti da uomo, piena di amanti, uomini e donne.
Doppio appuntamento anche l’8 ottobre. Alle 21 Equilibrio Dinamico Dance Company presenta “Simple Love”, coreography and set concept Roberta Ferrara, music advicer Vito Causarano, performers Tonia Laterza & Nicola de Pascale. “Simple Love” è una storia semplice, dove le sovrastrutture, verbali e non verbali, non servono. La gestualità, utilizzata in modo sacro e decifrato a mo di rito, prenderà il posto del verbo per raccontare, attraverso corpi che si snodano, si confrontano, si osservano in silenzio, il tema dell’Amore e dell’Arte di essere fragili.
Alle 22 Koine Humana Società è in scena con “D’mes” di e con Federica Francese e Daniele Salvitto, in collaborazione con Interplay Festival internazionale di danza contemporanea, Vetrina della giovane danza d’autore Anticorpi XL 2018. Viviamo in un momento in cui la solitudine e l’isolamento stanno inaridendo l’essere umano. Siamo figli della globalizzazione, resi schiavi dalla tecnologia. Affidiamo le nostre parole, i nostri sentimenti a strumenti in cui la corporeità è del tutto assente, e con essa anche la parte più vera delle persone. Tutti i valori di unione, amore e amicizia si stanno sgretolando. Un paradosso, in un mondo percorso da miliardi di vie di comunicazione, che invece di collegarci si infiltrano nei rapporti umani, si frappongono, e diventano causa di separazione, emarginazione, abbandono.
Martedì 9 ottobre alle 20 la Compagnia Stellario Di Blasi-Pindoc presenta “Morgana”, ideazione e coreografia Stellario Di Blasi, con Stellario Di Blasi, Valentina Iaia, musiche Holly Hermdon, Lim, Yakamoto Kotzuga, costumi Stellario Di Blasi, video Francesca Corso. L’attuale contesto socio-culturale incoraggia le speranze e condiziona le nostre vite, raggirandoci attraverso inganni percettivi e di senso che inducono alla “morte”. La disobbedienza e la trasgressione sono diventate conformismo perché la nostra società rigetta i perdenti e spinge ai margini i più deboli, infondendo la paura di diventare prodotti sterili e di scarto. Siamo manipolati con l’illusione che si possano risolvere problemi complessi di forma e di sostanza: siamo come gli “scemi di guerra”, storditi dalle continue occasioni di svago.
Alle 20.30 è la volta di “Vincere! Vincere! Vincere?” presentato da Progetto S, coreografie Mario Coccetti con Rocco Suma, Salvatore Sciancalepore, produzione Daria De Luca-Cinqueminuti.
Che cos’è la vittoria, se spazza via con un unico gesto la dignità e la sostanza stessa dell’essere umano? È una conquista, certamente, un tassello da aggiungere alla personale collezione di medaglie, ma priva del rispetto, dell’empatia, e della comprensione dell’avversario e del riconoscimento del valore. Si trasforma in arrivismo, in una forma prepotente e sconsiderata del proprio ego, in una valutazione distorta e accentratrice della vita stessa. Demolire, distruggere, asfaltare, abbattere sono diventati termini di uso comune, e nel nostro parlare quotidiano hanno acquisito un’accezione positiva.
E alle 21.30 MuZo Dance Theatre Company è in scena con “La prepotenza del vento”, in collaborazione con Casa Shakespeare, scritto, diretto e coreografato da Matteo Zonca e Giulia Roversi con Caterina Danzico (danzatrice) Sabrina De Fabritiis (danzatrice), Carlotta Ferrera (danzatrice), Daniele Monticelli (danzatore), Valeria Palumbo (danzatrice), Marco Residori (attore), Debora Scandolara (danzatrice) Giulia Roversi (danzatrice), Matteo Zonca (performer), musiche originali Thomas Sinigaglia, costumi Letizia Bocchi. Lilliana posa i suoi stanchi passi nei pressi del cantiere dedicato alla costruzione di un mulino a vento. Il Villaggio non ama i segreti, ancor meno ama le novità, e in questo mulino cela la trappola per la lingua del vento. Troppo scivola dalle impertinenti fauci del codardo gesticolatore. Signora Maddalena insinua nel Villaggio la colpevolezza come movente al mulino e al suo estremo desiderio di controllo per coprire le vergogne che l’hanno trascinata ad essere anziana e non saggia. Il Villaggio placa la sete di curiosità nei confronti della nuova arrivata rendendosi fluido corpo unico per sgretolarsi nella solitudine notturna.
La giornata di mercoledì 10 ottobre si apre alle 19 con la presentazione del libro “Luciana Savignano – L’eleganza interiore” di Emanuele Burrafato (Gremese Editore), saranno presenti l’autore e Luciana Savignano. L’etoile ripercorre le tappe della sua brillante carriera, condotta sui palcoscenici di tutto il mondo, al fianco dei coreografi e dei danzatori più rappresentativi della seconda metà del Novecento. Traendo spunto dalle competenti domande e dalle minuziose ricerche storiche di Emanuele Burrafato, che insieme a lei ha anche danzato, la Savignano ricorda le collaborazioni con personalità straordinarie quali Maurice Béjart, Roland Petit, Paolo Bortoluzzi, Rudolf Nureyev, Alvin Ailey, Mario Pistoni, di cui spesso regala un ritratto toccante ed esclusivo.
Seguirà alle 20.30 la Coreografia del Balletto di Roma, un omaggio a Luciana Savignano di Emanuele Burrafato. Presente anche Paola Jorio, direttrice della Scuola del Balletto di Roma.
E alle 21.00 l’appuntamento è con la premiazione della Sezione Danza.
Le compagnie di danza in concorso:
- Associazione Culturale Körper
- Compagnia Stellario Di Blasi-Pindoc
- Equilibrio Dinamico Dance Company
- Koine Humana Società
- MuZo Dance Theatre Company
- Progetto S
- Stresupilami