Mosca, l’assoluto kitsch dei cimiteri della mafia russa

Alcuni cimiteri in Russia offrono delle vere e proprie sezioni criminali. Resti della guerra di mafia degli anni Novanta.

La dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991 ha avuto grandi e gravi conseguenze a livello sociale. Tra queste una vera e propria esplosione della criminalità. Tantissime le cosche nate e accresciutesi in quel periodo, dando il via a una folle ‘corsa all’oro’, al fine di conquistare il dominio di più territori possibili.

Una situazione drammatica, proseguita per anni, con il 1993 che vide un vero e proprio picco delle azioni criminali, con la Russia  che si ritrovò a convivere con ben 3mila cosche mafiose. Nei soli primi sei mesi del 1993 si registrarono circa 15mila vittime.

Una piaga sociale che riempì drammaticamente i cimiteri del paese, con gli affiliati delle cosche che provvedevano a garantire una ‘degna’ sepoltura ai propri caduti, arrivando a spendere anche 250mila dollari. Ancora oggi è possibile addentrarsi in musei che definire kitsch sarebbe un eufemismo. Le lapidi sono gigantesche e raffigurano i criminali deceduti, alcuni dei quali vantano addirittura delle statue, quasi fossero mausolei.

Il più famoso è probabilmente il cimitero di Shirokorechenskoe, sito a sud-ovest di Ekaterinburg. Tra artisti, scienziati ed eroi della Seconda Guerra Mondiale, trovano spazio anche volti noti della criminalità organizzata, riuniti in una sezione alquanto particolare, divenuta ormai meta turistica.

È qui possibile ‘ammirare’ lapidi di granito gigantesche, a grandezza naturale, con foto realistiche e a dir poco inquietanti, che raffigurano personaggi truci, che ostentano il proprio status attraverso oggetti di lusso, dal gusto discutibile. È possibile vederli in posa dinanzi alle loro auto, in compagnia delle splendide fidanzate o corredati da accessori in oro.

Tutti si distinsero durante la ‘guerra di mafia’, che ebbe conseguenze tragiche per l’intera Russia, impegnata nel passaggio a un’economia di libero mercato. Un periodo di anarchia che fece sprofondare il paese nel caos, e questo cimitero ne è un costante promemoria.

Il cimitero di Ekaterinburg offre oggi queste tombe criminali per un semplice motivo, negli anni ’90 fu uno dei centri principali della criminalità organizzata russa. Due bande sanguinarie si affrontavano per le strade, gli Uralmash e la Central Gang. Nel cimitero è possibile individuare soprattutto i membri di quest’ultima banda, con tanto di ‘specifiche tecniche’. Oltre al nome e al soprannome, le incisioni riportano anche le caratteristiche che in vita rendevano noto il defunto, dalla forza bruta al lancio dei coltelli, fino alla precisione con le armi da fuoco.

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