‘Di Maio è un pastorello del presepe, mentre Salvini è più grintoso: sembra un prelato rinascimentale’. Nella magnifica cornice del Castello di Solfagnano, a venti minuti da Perugia, il critico d’arte Philippe Daverio si presta al gioco di associare i principali protagonisti del governo gialloverde a personaggi della storia dell’arte. L’associazione lo diverte e il professore ne ha per tutti. Per il ministro Toninelli, ad esempio, di cui dice: ‘È uno di quei contadini che appaiono nei quadri di Cipper detto il Todeschini’. E Conte? ‘È molto carino: sembra uno di quei ritratti della piccola nobiltà di provincia del ‘700, ben impomatati, che però alla fine giocavano un ruolo molto marginale in una società che vedeva passare le truppe austriache, germaniche, francesi, ispaniche’.
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