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Gli amanti dei videogiochi classici, dei giochi da sala giochi anni ’90 e del retrogaming in generale stanno vivendo uno dei momenti più fortunati di sempre. Il retrogaming infatti è un vero e proprio boom, mosso sia dall’effetto nostalgia, sia dall’arrivo sul mercato di molte edizioni mini e classiche delle console per videogiochi degli anni ’80 e ’90.
Sempre più appassionati ritornano al gioco vintage. Un po’ per riscoprire i classici e un po’ perché, mediamente, i videogame di una volta permettono anche di fare una partita “mordi e fuggi”, laddove i videogame moderni richiedono molto tempo anche solo per le prime configurazioni e gli immancabili tutorial. Videogiochi classici, gratis è meglio Abbiamo già visto come esistano moltissime risorse per giocare gratis ai giochi classici o alle loro repliche “open”. In più sappiamo che The Internet Archive è in prima linea per tutto quello che è disponibile senza licenze o diritti d’autore. Ma, ancora meglio, quello che dobbiamo sapere è che il catalogo cresce di continuo. In questo caso la “nuova entrata” è una collezione di 1785 videogiochi classici da sala giochi. Tutti risalenti al periodo in cui, anche in Italia, le sale giochi erano un punto di ritrovo per i ragazzi in tutte le principali città italiane. La collezione è stata ribattezzata Internet Arcade, in omaggio appunto a Internet Archive che la ospita. E l’elenco di titoli disponibili contiene delle vere e proprie perle: Out Run, Joust, Q*bert, Paperboy, Astro Blaster, giusto per citare solo quelli disponibili nella prima pagina della collezione.
Giocare ai videogiochi classici di Internet Archive è facilissimo, visto che un comodo emulatore li fa funzionare direttamente dal browser. Basta collegarsi alla pagina ufficiale della raccolta, fare clic sulla scheda di un titolo che ci interessa e, una volta arrivati alla pagina, fare clic sul “pulsante di accensione” in centro allo schermo. A volte ci vuole un po’ per capire i comandi. E per riprendere la mano con i videogiochi di un tempo, che erano decisamente ostici. Ma è esattamente quello che succedeva in sala giochi, con il vantaggio che adesso non ci vogliono le monetine.
