Il processo della Brexit è giunto a una fase di stallo. Ieri, nel cuore dell’Unione Europea, i leader hanno tenuto un vertice con Theresa May. La premier britannica si era detta fiduciosa di poter sciogliere i nodi sul tavolo. Invece, al termine dell’incontro, i problemi sono ancora insoluti. E così il vertice straordinario del 17-18 novembre resta in sospeso fino a quando non ci saranno evidenti passi concreti in avanti.
Il capo negoziatore della Ue, Michel Barnier, arrivando al Consiglio dei leader europei, ha dichiarato: ‘Aggiornerò i leader sui negoziati sulla Brexit. Abbiamo lavorato molto per arrivare ad un’intesa, ma non ci siamo ancora. Serve molto più tempo. Nelle prossime settimane lavoreremo con calma e pazienza’. I nodi da sciogliere Il 29 marzo 2019 è il limite massimo entro cui l’accordo dovrà essere raggiunto e approvato dai parlamenti delle due parti, quello di Londra e quello comunitario. Le questioni ancora irrisolte riguardano in particolare l’annosa questione irlandese: il ritorno dei confini tra nord e sud potrebbe aizzare vecchie tensioni e violenze. E poi c’è il cosiddetto ‘backstop’, ossia il regime temporaneo di libera circolazione di merci e persone attraverso il confine irlandese in attesa di una soluzione a lungo termine. Londra la vuole limitata nel tempo, l’Europa in vigore fino a quando ce ne sarà bisogno.