Verrà esaminato domani dal consiglio dei ministro il “testo definitivo del decreto legge” sulle semplificazioni. E’ quanto emerge dall’ordine del giorno della riunione, convocata per venerdì a Palazzo Chigi alle 9,30.
Ecco le novità previste dal decreto legge:
Internet. La strada per battere la burocrazia ed eliminare lunghi e inutili passaggi passa attraverso la Rete. E’ internet la mossa individuata dall’esecutivo per avviare la semplificazione delle procedure. La trasmissione dei dati tra gli enti pubblici avverrà ‘esclusivamente tramite modalità telematica’. Telematico sarà anche il libretto universitario, visto che la trascrizione dei risultati dell’esame sarà online. Un salto tecnologico è richiesto anche ai candidati dei concorsi pubblici banditi dalla amministrazioni dall’entrata in vigore del decreto: addio cartelle e foglietti, tutta la documentazione richiesta per avervi accesso dovrà essere trasmessa alla amministrazione solo per via telematica. Stessa procedura per le prove selettive. Anche alle imprese sarà richiesto di adeguarsi in fretta ai nuovi canali: entro il 30 giugno di quest’anno, se già non lo hanno fatto, dovranno dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata al registro delle imprese.
Certificati. Addio ai certificati cartacei. Dopo Bassanini ora ci prova l’esecutivo Monti a semplificare la PA obbligando le diverse amministrazioni a dialogare solo in modalità telematica. In questo modo sarà possibile ottenere immediatamente il cambio di residenza, i certificati di nascita e di matrimonio. Ci sarà meno burocrazia per le persone disabili: il decreto elimina inutili duplicazioni di documenti e di adempimenti nelle certificazioni sanitarie per l’accesso ai vari benefici. Più facile anche ricordarsi di rinnovare il proprio documento di identità, perché basterà far riferimento al compleanno: la carta avrà una validità maggiore rispetto ad oggi, la scadenza sarà estesa fino alla data di nascita del titolare nell’anno successivo.
Imprese e lavoro. Le imprese avranno un anno di tempo per attivare percorsi sperimentali di semplificazione amministrativa, ma la partecipazione è volontaria e riguarderà ambiti delimitati. Le aziende coinvolte in un progetto di ricerca potranno individuare una “capofila”, una sorta di regista, che rappresenta le altre nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. In materia di appalti, arriva poi la “responsabilità solidale” tra datore di lavoro, appaltatore ed eventuali subappaltatori. Mentre le piccole e medie aziende potranno avvalersi della dichiarazione unica ambientale. Controlli meno asfissianti e soprattutto più trasparenti: le amministrazioni dovranno pubblicare sul proprio sito e su www.impresainungiorno.gov.it la lista dei controlli a cui sono assoggettate le imprese. Si semplifica la procedura per l’astensione anticipata delle donne dal lavoro in caso di gravidanze più complesse. Così come le procedure per l’assunzione di lavoratori extra-europei.
Panetterie. Scompare l’obbligo di chiusura domenicale per i panettieri. Ma sarà anche più facile vendere cibi e bevande alle sagre di paese. L’avvio delle attività commerciali, in occasione proprio di feste e sagre, viene profondamente liberalizzato. Per questi particolari eventi, il provvedimento del governo Monti cancella l’articolo 71 di un decreto legislativo del 2010 (il numero 59). In questo modo ‘delinquenti abituali’, condannati per delitto non colposo grave, ricettatori, rapinatori potranno esercitare ‘l’attività commerciale di vendita e somministrazione’. Restano comunque dei dubbi sull’estensione della norma ai pluri condannati per frode nella preparazione o nel commercio degli alimenti e i responsabili di reati contro l’igiene e la sanità pubblica.
Tir. Gli autotrasportatori potranno circolare sulle autostrade sempre tranne la domenica. Il decreto del governo Monti cancella il divieto che impediva ai camion di viaggiare il giorno prima e il giorno dopo il festivo. Novità anche per il ‘bollino blu’ delle auto. Oggi questo lasciapassare ecologico, rilasciato dalle officine autorizzate è obbligatorio ogni anno. Una volta approvato il decreto del nuovo governo, il bollino andrà fatto solo al momento della revisione della macchina secondo le norem stabilite dal codice della strada.
Scuola. Una parte corposa del decreto sulle semplificazioni ‘rivoluziona’ la materia scolastica. Il valore legale delle lauree sarà ridotto: nei concorsi pubblici sarà, così, attribuito minor peso al voto conseguito o che cadranno le distinzioni fra lauree dello stesso genere (per esempio potranno essere ammessi alle stesse prove sia i laureati in scienze politiche che quelli in giurisprudenza). L’iscrizione all’Università potrà avvenire solo per via telematica. Grazie ad un sistema di valutazione mutuato dall’’Invalsi’ sarà possibile stilare una graduatoria sulla qualità degli atenei. Novità per il corpo docente: nelle scuole sarà introdotta una dotazione extra di ‘organico di rete’ composta da supplenti o docenti di sostegno messi a disposizione di più istituti. Previsti anche interventi a sostegno dell’edilizia scolastica: le imprese private potranno ristrutturare edifici in disuso e metterli a reddito fornendo in cambio alle scuole nuove strutture.
Social card. Torna la ‘social card’: la carta acquisti, messa a disposizione dei meno abbienti per contrastare il fenomeno della povertà in crescita, sarà di nuovo ‘sperimentata’, per 12 mesi, nei Comuni con più di 250 mila abitanti. Il progetto sarà finanziato con 50 milioni di euro. Entro novanta giorni dalla entrata in vigore del decreto il Ministero del Lavoro assieme a quello dell’Economia dovrà stabilire i criteri per identificare chi avrà diritto all’aiuto. Un decreto varato ad hoc stabilirà anche il valore della carta stessa; le modalità attraverso le quali le amministrazioni potranno distribuirla; la data di avvio della sperimentazione. L’anno in cui lo strumento resterà in vigore permetterà al governo di capire se la social card potrà essere in futuro ‘generalizzata’ come strumento di contrasto alla povertà assoluta. Per valutarne il funzionamento è previsto che i Comuni raccolgano informazioni sull’uso e effettuino controlli sui beneficiari. Il progetto ha come fine anche l’inclusione sociale del titolare.
Leggi. Il decreto sulle semplificazioni che oggi sarà varato dall’esecutivo Monti taglierà 333 leggi considerate ormai inutili. Fra quelle destinate a scomparire la più “vecchia” porta la data del 1946 e recava ‘disposizioni concernenti l’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo’. L’abrogazione più recente riguarderebbe invece un provvedimento entrato in vigore solo cinque anni fa, nel 2006, riguardante ‘la convocazione dei comizi per le elezioni di Camera e Senato’. Il pacchetto di tagli voluto dal ministro della Semplificazione Patroni Griffi va ad aggiungersi a quello dettato dall’ex ministro Calderoli. Molti dei tagli riguardano la burocrazia legata all’attività imprenditoriale, al lavoro e all’artigianato. Si cancellano anche norme che abrogavano altre norme. Come, ad esempio, il decreto del ‘79 che cancellava un altro decreto che proibiva rapporti economici con l’attuale Zimbabwe.
Commissario. Per evitare che lo snellimento della burocrazia resti solo sulla carta, il decreto prevede un organo di controllo ad hoc messo a disposizione del cittadino. In caso di lungaggini ingiustificate da parte della amministrazione il privato potrà rivolgersi ad un commissario. Sotto controllo saranno anche le singole amministrazioni: entro il 31 gennaio di ogni anno gli enti debbano trasmettere a Palazzo Chigi una relazione ‘sul bilancio complessivo degli oneri amministrativi, a carico di cittadini e imprese, introdotti o eliminati’ nell’anno precedente. Ciò permetterà di monitorare – e controllare se siano o meno indispensabili – le richieste fatte in termini di ‘produzione, trasmissione e conservazione dei dati richiesti’.