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Ieri pomeriggio, in Afghanistan, è stata attaccata la postazione militare italiana “ Snow”. Ma l’attacco non ha portato danni, da ciò che riferisce il Ministero della difesa. L’avamposto sotto il comando della Brigata “Sassari” è stato attaccato con bombe da mortaio ieri alle 16.35 circa (le 13 italiane), l’offensiva è stata respinta dalla Task force South-East, su base reggimento “San Marco” con armi leggere, con l’impiego dei mortai e il supporto aereo di forze Isaf. L’evento – spiega la nota – si colloca nell’ambito dell’operazione “Copperhead”, condotta dalla Task force South, su base 152° reggimento “Sassari”, dalla citata Task force South-East, dalla Task force Center con l’impiego della compagnia “Freccia”, alle dipendenze del 66° Reggimento, e da unità di supporto di Isaf, in stretto coordinamento con le forze di sicurezza afghane (Ansf) affiancate dai “mentors” italiani dell’Omlt (Operational mentoring and liaison team) che da giorni si confrontano con gruppi armati di “insurgents” nel settore meridionale di RC-West per il controllo delle principali vie di comunicazione dell’area. In particolare – informa la nota -, nel corso dell’operazione pianificata e coordinata dal Comando di RC-West, nella giornata di ieri, gli “insurgents” hanno riportato alcune perdite e la polizia afghana ha arrestato un gruppo trovati in possesso di diverse tipologie di Ied (Improvvised explosive devices – ordigni improvvisati), due veicoli bomba (VB-Ied), circa 800 quintali di nitrato di ammonio (un fertilizzante utilizzato anche per la fabbricazione artigianale di ordigni), circa 80 chili di sostanze stupefacenti, tra eroina ed hashish, e un’ingente somma di denaro in valuta pachistana. A seguito di tale pressione, anche oggi un gruppo di circa venti “insurgents” operanti nell’area di Farah, sempre nel settore Sud di RC-West, ha consegnato le armi per essere avviato al processo di reintegrazione.
