Il decreto fiscale potrebbe portare novità importanti per quanto concerne i conti correnti dei risparmiatori italiani, sui quali potrebbe avere libertà di indagine anche la Guardia di finanza. Lo prevede uno degli emendamenti, a firma del relatore Emiliano Fenu di M5S. ‘Al fine di rafforzare le misure volte al contrasto dell’evasione fiscale e degli altri illeciti in materia economico-finanziaria’, si legge, si estende alla Gdf la possibilità di accesso ai suddetti dati sia per analisi di rischio fiscale, come già previsto per l’Agenzia delle entrate.
In sostanza, ora come ora gli intermediari finanziari devono trasmettere periodicamente all’Agenzia delle entrate le movimentazioni che hanno interessato i rapporti intrattenuti con i loro clienti e ogni altra informazione necessaria ai fini dei controlli fiscali. L’obiettivo è estendere alla Guardia di finanza la possibilità di accesso ai suddetti dati sia per analisi di rischio fiscale, come già previsto per l’Agenzia delle entrate, che per il perseguimento delle più ampie finalità di polizia economico-finanziaria assegnate al Corpo. Tale estensione, attribuendo la possibilità per i militari operanti di effettuare un’analisi mirata ed immediata dei dati finanziari relativi ai rapporti riconducibili ai soggetti investigati, costituisce un fattore determinante per garantire una maggiore incisività e tempestività alle attività svolte dalla Guardia di finanza a contrasto sia dell’evasione fiscale che, più in generale, degli illeciti in materia economico-finanziaria, si legge ancora nell’emendamento.