Per Marcello Minenna si avvicina la nomina alla presidenza della Consob. L’accordo all’interno della compagine governativa sul suo nome è stato trovato in questi giorni, dopo che un incontro con il leader della Lega, Matteo Salvini, ha consentito di sciogliere le ultime riserve.
L’intesa politica all’interno della bellicosa compagine gialloverde – oltre al vicepremier Luigi Di Maio e a Salvini è d’accordo anche il premier Giuseppe Conte – è un passo sicuramente importante, ma in questo caso non può ancora considerarsi definitivo. Il presidente della Consob deve essere designato dal presidente del Consiglio dei ministri su proposta del collegio, ma deve essere poi nominato con un decreto del presidente della Repubblica. Per questo motivo l’Esecutivo ha deciso di proporre al vaglio del presidente Sergio Mattarella la nomina: il Quirinale dovrà verificare, in particolare, che sussistano i requisiti di indipendenza del candidato.
L’intesa politica sarebbe stata raggiunta durante una riunione che si è tenuta mercoledì. Il via libera del Quirinale, che dovrà vagliare la sussistenza dei requisiti di indipendenza del candidato.
Marcello Minenna è un economista. Il suo principale campo di studi é l’analisi quantitativa. È docente non accademico all’Università Bocconi, e PhD Lecturer alla London Graduate School of Mathematical Finance. Dal 2007 é dirigente responsabile dell’ufficio Analisi Quantitative e Innovazione Finanziaria presso la Consob.
Nel 2013 ha pubblicato il libro ‘La moneta incompiuta’ in cui critica le politiche economiche della BCE, e propone una soluzione per riequilibrare i debiti dei paesi membri dell’eurozona attraverso la mutualizzazione a livello europeo dei Pil dei diversi paesi.
Il 6 luglio 2016 è stato nominato assessore al bilancio di Roma da Virginia Raggi, carica da cui si é dimesso il 1º settembre dello stesso anno
Due gli elementi che sono sotto la lente: il ruolo di dipendente in Consob e l’incarico di assessore al Bilancio ricoperto nella Giunta Raggi a Roma.
La seconda partita, che si apre nell’esecutivo, è quella sui servizi segreti: archiviata la conferenza sulla Libia, Matteo Salvini vuole accelerare sul cambio ai vertici.
Antonella Di Pietro