È stato condannato a otto anni di reclusione Jonathan Trupia, maestro di una scuola materna accusato di molestie nei confronti di ventisei bambine dell’asilo Montessori di via del Mandrione
L’uomo è stato accusato e condannato per violenza sessuale continuata e aggravata. Sono ventisei i casi accertati di molestie ai danni di ventisei bambine di età compresa tra i tre e i cinque anni. Stando alle ricostruzioni dell’accusa, il maestro era solito dare baci ai bambini facendo credere loro che si trattasse di un premio o convinceva le sue vittime a mettere le mani nei suoi pantaloni. Le scene erano più o meno all’ordine del giorno.
Le indagini sono partite dalle segnalazioni di una mamma dopo che sua figlia aveva pronunciato una serie di frasi sospette. Gli inquirenti hanno provveduto a installare telecamere di sorveglianza nelle aule della scuola portando a galla gli orrori raccontati dal giudice in sede di giudizio. La lettura della sentenza ha gelato l’aula del Tribunale. Diversi genitori si sono lasciati andare a un pianto a dirotto, altri si sono lamentati per una pena ritenuta troppo leggera alla luce del male fatto nei confronti di bambini indifesi. Ma le indagini sul maestro-pedofilo non sono finite. Gli inquirenti stanno infatti indagando su altri possibili casi di violenza nei confronti di altri bambini della scuola.
Nel corso del processo il maestro si è più volte scusato con i bambini e con i loro genitori, così come ha voluto scusarsi con suo figlio e con la sua compagna. Per disposizione del giudice, Jonathan Trupia ha perso la patria potestà. Questo significa che, fino a quando la sospensione resterà in vigore, il venticinquenne di origine thailandese non potrà avere contatti personali con suo figlio.