Il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2018-2019 della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, Roma, 27 novembre 2018. ANSA/ANGELO CARCONI

Manovra: in Aula da lunedì. Il governo pronto alla fiducia

L’approdo in Aula della manovra è confermato per lunedì prossimo, 3 dicembre, nel pomeriggio, con la discussione generale. Da martedì inizierà l’esame del provvedimento con le votazioni. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il governo, viene riferito al termine della riunione, ha ‘parlato dell’opzione fiducia’ che, comunque, potrà essere messa sulla manovra non prima della fine della discussione generale e non prima di martedì, viene sottolineato.

La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha quindi confermato il calendario iniziale sulla manovra: approda in Aula lunedì prossimo, con esame e inizio votazioni da martedì 4 dicembre e possibile prosecuzione dei lavori nelle giornate di mercoledì 5 e giovedì 6 dicembre, compreso venerdì 7. Tuttavia, viene riferito, durante la riunione il governo, con il ministro Riccardo Fraccaro, ha ‘parlato di opzione fiducia sulla manovra’. Quindi, viene spiegato, la questione di fiducia potrebbe essere posta nella giornata di martedì e votata l’indomani.

 È in programma questa sera, a margine dei lavori del G20 a Buenos Aires, un bilaterale tra il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e il commissario agli Affari economici e monetari, Pierre Moscovici. Il colloquio, riferiscono fonti del Mef, si terrà dopo la cena di lavoro con i ministri delle Finanze del G20. Il confronto rientra nel dialogo in corso tra il governo italiano e l’Unione europea per apportare eventuali modifiche alla manovra, bocciata dal Bruxelles, ed evitare l’avvio della procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia.

 Di Maio: credo nel dialogo con Ue  ‘Io ho interpretato le parole’ del vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis “sul 2,2% (di deficit/Pil nel 2019,) come un incoraggiamento, nel senso che il tema non è il 2,2%, non sono i decimali. Il tema è la struttura complessiva della manovra.

‘Su quota 100 noi siamo pronti’, ha detto il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Guido Guidesi, parlando coi giornalisti alla Camera a margine dei lavori della Commissione Bilancio. Stiamo valutando – ha aggiunto – se presentare l’emendamento qui o al Senato. Intanto il pacchetto degli emendamenti del governo alla manovra ‘arrivera’ sabato’ ma il grosso del lavoro sara’ fatto in Senato” visto che lunedi’ e’ previsto l’approdo in Aula. Per quanto riguarda i costi del provvedimento sulle pensioni, Guidesi ritiene che sara meno di 6 miliardi.

La quota 100 – ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini – entrerà in vigore all’inizio del 2019. Non ad aprile. Se non sarà a gennaio per motivi tecnici al massimo sarà a febbraio”.

Per quanto riguarda i numeri della manovra il vicepremier ha smentito l’ipotesi di un taglio che vada oltre lo 0,2% del deficit. “Il governo sta pensando a un taglio più ampio del deficit, anche oltre lo 0,2%? No, no”, ha risposto.

Successivamente intervenendo a ‘Porta a Porta, il ministro ha detto che il 2,4% di rapporto deficit/Pil nella manovra ‘non è nei dieci comandamenti della Bibbia’. Se invece di 6,5 miliardi di euro per smontare la Fornero, i tecnici ci diranno che ne bastano 5,5, il miliardo in più lo sposteremo sugli investimenti. Salvini si è detto quindi fiducioso che si troverà un accordo: noi non vogliamo litigare e neanche a Bruxelles interessa.

 

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