Manovra: i sindacati chiedono le carte, primo confronto con Conte

Si riapre la “sala verde” di Palazzo Chigi. Lo storico luogo di incontro tra governo e parti sociali ospitera’ domani il primo tavolo tra il premier Giuseppe Conte e i segretari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo e Paolo Capone. Al centro del dibattito la manovra in un momento delicato: il testo della legge di Bilancio, incassato il voto di fiducia alla Camera, passa proprio lunedi’ al Senato, dove sono attese le vere modifiche. Da tempo i sindacati chiedevano l’apertura di un confronto con l’esecutivo, ma dall’insediamento del governo giallo-verde il primo vertice ufficiale arriva domani. Finora, i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico il vicepremier Luigi Di Maio, ma per vertenze specifiche: il contratto dei riders, la cessione dell’Ilva, il rilancio di Alitalia (e per affrontare il futuro della compagnia aerea i sindacati torneranno al Mise mercoledi’).

Nei mesi scorsi Di Maio ha accettato l’invito di Uil e Cisl ai congressi nazionali e ha anche parlato di ‘concertazione’; dichiarazioni che secondo i sindacati non hanno trovato seguito e contenuti. E invece, la situazione economica e sociale richiedeva per Cgil, Cisl e Uil, momenti di ascolto e riflessione: questo anche perche’ i segnali provenienti dall’economia non sono del tutto incoraggianti. Nel terzo trimestre il Pil e’ diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, la produzione industriale e’ in calo cosi’ come il clima di fiducia di consumatori e imprese, e soprattutto il tasso di disoccupazione e’ in risalita (10,6% a ottobre). Di fronte a questo quadro, le misure indicate dal governo nella manovra appaiono ai sindacati “insufficienti”. L’accusa piu’ ripetuta e’ che mancano sviluppo e lavoro. Di Maio ha annunciato nei giorni scorsi interventi sul costo del lavoro e incentivi alle assunzioni, ripromettendosi di illustrare le proposte alle imprese. I sindacati aspettano di vedere ‘le carte’ e per non mostrarsi solo critici, hanno scelto la strada della proposta: al premier Conte presenteranno la piattaforma approvata il 22 ottobre con tutte le misure a loro giudizio necessarie per far ripartire il Paese.

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