Il legale di Sabrina, come è noto, aveva impugnato il no del magistrato di sorveglianza, che aveva respinto l’istanza presentata a suo tempo in favore della detenuta. Quel no era giunto sul presupposto che la stessa Sabrina avesse collezionato in carcere alcune sanzioni disciplinari; avesse mostrato una totale assenza di revisione critica rispetto all’omicidio e al depistaggio successivo; e si fosse posta nelle condizioni di non poter ottenere il riconoscimento “dell’attiva partecipazione all’opera di rieducazione, ritenuta necessaria per il riconoscimento dei primi benefici penitenziari”.
Ora, invece, il tribunale ha concesso a Sabrina Misseri 495 giorni di liberazione anticipata, che potrebbero sommarsi ad altri giorni per il 2017, il 2018 e agli anni futuri.
Nel proporre appello (denominato reclamo in termini tecnici) avverso a quella decisione, l’avvocato Marseglia aveva proposto argomentazioni concrete, che hanno consentito al tribunale di superare quel diniego. In questa maniera, anche a Sabrina sarà possibile conseguire una liberazione anticipata, già concessa a Cosima Serrano (pure condannata all’ergastolo per l’omicidio di Sarah) dal magistrato di sorveglianza.