Manovra: fiducia su una legge ‘fantasma’. Il Senato diventa un ring

Doveva essere il governo del cambiamento e del popolo. Rischia di trasformarsi in un grande bluff per i cittadini italiani. La politica italiana oggi ha vissuto una giornata di assoluta anarchia e caos che gli annali della Repubblica stentano a ricordare. Il grande giorno del primo ok al Senato alla manovra finanziaria si è trasformato in un teatrino inguardabile. Scontata la fiducia al provvedimento per accelerare i tempi di approvazione. Ma andare a votare un qualcosa che nemmeno gli esponenti di Lega e Movimento 5 Stelle conoscono è paradossale. Moltissimi tra Senatori e deputati della maggioranza gialloverde oggi non conoscevano, nei dettagli, le misure specifiche della legge di bilancio dello Stato italiano. Uniche cose che si conoscevano erano gli slogan. Ma non si governa l’Italia così. Una incertezza colta a volo da quelle opposizioni che in questi giorni stanno ritornando alla ribalta solo grazie all’incompetenza ‘politica’ della maggioranza gialloverde. Pd e Forza Italia vorrebbero vedere il testo della manovra economica: ma quel documento è quasi come un fantasma. Non lo si conosce. Tanto che abbandonano i lavori in commissione Bilancio di palazzo Madama che alla fine approverà la proposta di parere sul maxiemendamento, poi trasferito all’aula del Senato per l’approvazione per poi passare alla Camera. E nell’aula del Senato è andato in scena il secondo atto della commedia politica quotidiana. All’annuncio del ministro con i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, di porre la fiducia sul maxiemendamento alla Manovra l’Aula si trasforma in ‘ring’ con i deputati Pd che lanciano fogli in aria e urlano “vergogna!”.

Il capogruppo dei Dem al Senato, Andrea Marcucci, ha annunciato che il suo partito, “viste le gravissime violazioni dell’articolo 72 della Costituzione”, solleverà “ai sensi dell’art. 134 della Costituzione” un ricorso alla Consulta “affinché si pronunci sulle enormità che si sono compiute sotto i nostri occhi”. Ma forse il partito ritornerà su suoi passi. Alcuni senatori del Partito Democratico hanno occupato i banchi del governo al Senato. La presidente Elisabetta Alberti Casellati li ha invitati ad allontanarsi e ha chiesto l’intervento dei questori, ma la senatrice Simona Malpezzi (Pd) ha accusato la senatrice questore Laura Bottici (M5S) di “averle messo le mani addosso”. Si sfiora la rissa tra senatori di Fi e Lega: la forzista Licia Ronzulli litiga con alcuni colleghi della Lega tanto che la capogruppo Anna Maria Bernini deve intervenire per sedare gli animi. Tra occupazioni e litigi, in Aula al Senato la situazione si è fatta così tesa e caotica che la presidente Elisabetta Alberti Casellati ha dovuto sospendere i lavori che sono ripresi dopo diversi minuti.

Così con un’ora di ritardo sul programma, al Senato iniziano le dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia posta dal governo sul maxiemendamento alla Manovra. Al termine avrà inizio la votazione sulla fiducia che culminerà con il voto positivo solo in piena notte tra sabato e domenica. Ma quali norme specifiche andranno a votare i senatori sembra che non si conoscano ancora con assoluta precisione.

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